
L'aggiornamento software 7.0 che abilita l'Autopilot sui modelli Tesla è pronto anche per Europa ed Asia mancano solo le leggi. Ecco quanto costa
Elon Musk non perde tempo e al passo con la tecnologia presenta la nuova versione di Autopilot, il sistema di guida semiautonoma “fatto in casa” e disponibile in tutto il mondo. Così, mentre si ricomincia a parlare di burocrazia e leggi, la Tesla si prepara ad annunciare una versione 1.01 con ulteriori miglioramenti. Ecco le caratteristiche principali ed ecco perché la Casa californiana non trova difficoltà e impedimenti nella sua espansione globale.
PERCHE' IL VIA LIBERA – Il discorso è molto semplice: l'Autopilot della Tesla non è guida autonoma al 100%, ma rappresenta un passo precedente che somiglia più a un Cruise control evoluto. Non a caso più volte abbiamo sentito Musk paragonarlo a quello degli aerei, presumendo che ci sia sempre qualcuno al comando in grado di assumere il controllo in caso di problemi. Anche per questo motivo, secondo il suo avviso, “il conducente non può rinunciare alla responsabilità”, il che la dice lunga sul perché Tesla riesce a superare ogni difficoltà normativa e ottenere dei “lascia passare” fondamentali verso la guida autonoma. La situazione, in fin dei conti, è questa qui: Elon Musk porta avanti il suo percorso esplorativo verso la guida autonoma, giocando sempre sul “filo del fuorigioco”; appena intuisce il momento giusto “va in goal”. Quindi, massima evoluzione dei sistemi che consentono una guida semi autonoma, poi, appena la regolamentazione lo consentirà, la Tesla sarà già pronta per la guida autonoma.
LE CARATTERISTICHE – Musk è convinto di questa situazione (e del fatto che la Model 3 avrà successo in Europa), non a caso ha dichiarato che entro tre anni le Tesla potranno guidare sole mentre i conducenti dormono: “nel lungo termine, l'Autopilot guiderà molto meglio di una persona. Non si stanca, non beve, non litiga con i passeggeri e non si distrae mentre guida”. Proprio così, come dagli torto dopo aver dato un'occhiata alle caratteristiche, senza mettere a conto la versione già aggiornata (ne parleremo “qualche riga più tardi”). Il “pacchetto” Autopilot è disponibile a 2.800 Euro (3.300 Euro per l'attivazione dopo la consegna): l'hardware include un radar, una telecamera anteriore e dodici sensori a ultrasuoni collocati in vari punti della carrozzeria, così da garantire un controllo a 360 gradi. Il software invece gestisce i sistemi e le funzioni, pertanto chi guida Tesla dispone di frenata automatica d'emergenza, avviso di angolo cieco, adaptive cruise control, sterzo e cambio di corsia automatici (per cui serve sempre attivare la freccia), avviso di collisione laterale e parcheggio autonomo in parallelo.
CHE VERSIONE! – Coerente con la sua linea di condotta, Musk ha fatto in modo di avere già “in tasca” un'evoluzione dell'Autopilot, denominata “versione 1.01”. Si mormora che il suo arrivo non tarderà fin troppo e già si sa qualcosa di definitivo in merito alle novità contenute: includerà accorgimenti come l'adeguamento automatico della velocità in curva, algoritmi più evoluti per il mantenimento della corsia anche su strade in cattive condizioni e miglioramenti per le funzioni di “learning” della flotta Tesla. Intanto Elon Musk è preso nella risoluzione della curiosità suscitata dal suo annuncio, che posiziona l'interesse della Casa californiana per il mercato cinese (ma sembra interessata molto anche all'India), anche e soprattutto per quanto riguarda la produzione. Infatti sembra interessato ad aprire in Cina delle fabbriche, utili a migliorare la logistica di Tesla e probabilmente anche la sua fama, dal momento che, fino a ora, la terra del Dragone si è mostrata ostica a una sua affermazione.