Il II° Master Plan di Musk svela nuovi modelli (anche un bus) e l'integrazione fra le Tesla e il fotovoltaico. Autopilot ponte per la guida autonoma
Il disegno di Musk per Tesla è stato svelato: 10 anni dopo il primo, il secondo Master Plan è stato finalmente reso pubblico. Fra novità importanti, alcune prevedibili e altre meno, e conferme, si tratta di un piano ambizioso e interessante per l'integrazione fra le sue varie parti. L'idea di farsi da soli a casa la “benzina” per le auto Tesla, grazie agli impianti fotovoltaici di SolarCity (leggi l'offerta da 3 miliardi fatta da Tesla per comprarla), ha sicuramente senso così come sviluppare la guida autonoma per far “lavorare” le Tesla con il car sharing quando il proprietario non le usa. Rimangono però le solite perplessità sulla sostenibilità economica ed industriale di questi progetti e sulla carenza delle spiegazioni e delle cifre sul come raggiungere questi obiettivi.
ALLA RICERCA DELL'INTEGRAZIONE Chi spende bei soldini (dai 90.000 euro in su) per una Tesla Model S o Model X ha comunque diritto alla ricarica veloce consentita dai Supercharger ma l'idea di Musk è di consentire ai proprietari di rifornirsi direttamente a casa, tramite i sistemi fotovoltaici di SolarCity. Un altro aspetto importante è l'ottimizzazione delle energie rinnovabili, per loro natura poco prevedibili niente di meglio di uno storage ed è qui che interviene la sinergia con le batterie domestiche Powerwall o quelle industriali Powerpack. Ma questa è solo una parte del disegno generale definito dal Master Plan 2 sotto il segno dell'integrazione: Musk vuole anche essere presente in quasi tutti i segmenti automotive ed è per questo che ha annunciato la presentazione di veicoli industriali, come un “semi” – ossia il trattore di un semi-trailer, quello che potremmo chiamare un semiarticolato – e un autobus (leggi dell'innovativo camion ibrido a gas di Nikola Motors).
IL DOMINIO (E L'AZIENDA) CHE CAMBIA Nel campo dei veicoli leggeri Tesla pensa invece ad un pickup (categoria di veicolo che va fortissimo negli USA, al punto che il veicolo più venduto è il Ford F Series) di nuovo tipo e ad un SUV che stia alla Model X come la Model 3 sta alla Model S. Da segnalare un fatto importante: in questi giorni il sito Web ha abbandonato il dominio teslamotor.com per diventare semplicemente tesla.com e i vecchi domini vengono reindirizzati a questo. L'Azienda si libera quindi della sua caratterizzazione di costruttore automotive per diventare una Società più composita, aperta alla fornitura di servizi. In quest'ottica s'inserisce la guida autonoma, con Tesla che dichiara come assolutamente lecita e consigliabile l'introduzione dell'Autopilot in versione Beta (Musk è comunque cosciente che è necessario migliorarlo e ha chiesto aiuto a Bosch e MobilEye per questo motivo): se usato correttamente è molto più sicuro di un normale operatore umano. Viene precisato che: “Non c'è da aspettarsi che Autopilot sia disattivato o cambi nome: quello che succederà sarà l'eliminazione dell'etichetta 'Beta' quando la sua sicurezza sarà 10 volte maggiore rispetto alla media dei veicoli degli Stati Uniti”.
SERVIZI E DUBBI Il rendere affidabile (leggi di Consumer Report che vorrebbe disabilitarlo) e veramente autonomo Autopilot è propedeutico al lancio di nuovi servizi centrati sulla possibilità di mettere in strada mezzi pesanti senza autista e automobili che possano “lavorare” quando il proprietario non le usa. Le auto Tesla completamente autonome potranno far parte di un sistema ride-sharing che farà guadagnare il proprietario mettendole a disposizione di altri utilizzatori. Tesla opererà anche flotte di proprie auto nelle piccole città, luoghi nei quali un servizio come Uber o Lyft non potrebbe decollare perché la domanda è troppo piccola. Molte idee, quindi, ma anche diversi punti oscuri e potenziali rischi, evidenziati da vari analisti e società finanziarie. Karl Brauer, analista di Kelley Blue Book: “Tesla non ha dato il calendario di questi nuovi veicoli, ma ci chiediamo se è in grado di gestire molte piattaforme diverse dato che sta avendo problemi con soli 2 modelli”. Brian Johnson di Barclays': “Il piano – come gran parte di quel che fa Tesla – è ricco di eccitanti visioni del futuro e avaro di dettagli”. UBS: “Tesla indica un aumento delle produzione, causato dalla Model 3, di 5-10 volte in soli 2 anni ma i dettagli su come riuscirà in un'impresa mai riuscita ad un OEM tradizionale sono oscuri”. Tesla continua quindi nel suo cammino sul filo del rasoio e soltanto il tempo potrà dire quel che accadrà: intanto registriamo il decollo e il successivo atterraggio del suo razzo Falcon riutilizzabile e il collaudo del treno ultraveloce Hyperloop, roba da disorientare l'analista più esperto!
leo
14:04, 23 Luglio 2016parole in libertà, come sempre.