
Le auto nuove acquistate online con lo sconto costano meno di quelle usate e i clienti Tesla invadono le concessionarie negli USA, Taiwan e Cina
L’annuncio delle vendite online di Tesla in stile Amazon ha anticipato il licenziamento di molti dipendenti ma anche uno sconto che a seconda del Paese arriva fino al 40% del listino auto nuove. La novità, succulenta per i nuovi clienti, ha però scatenato le proteste dei clienti che fino ad oggi hanno pagato a caro prezzo le auto nelle concessionarie. Concessionarie e Supercharger sono stati invasi dai clienti che a Taiwan, Cina e Stati Uniti protestano contro una politica dei prezzi beffarda.
Aggiornamento dell’11 marzo 2018: Tesla rivede chiusure e sconti. I dettagli in calce all’articolo.
SCONTI MEDI FINO A 30 MILA DOLLARI Le continue limature al listino delle auto Tesla non sono viste per niente bene dai clienti, e finché lo sconto riguarda un nuovo modello al lancio – come la Tesla Model 3 – si può anche comprendere la necessità di spingere il mercato. Quando invece si paga un’auto, da anni in listino, fino a 26 mila dollari in più solo perché la consegna è avvenuta 5 giorni prima dell’annunciato sconto online allora l’amaro in bocca lascia presto spazio alla mobilitazione mondiale. E così sono nati dei veri sit-in dei clienti inferociti nei punti vendita e di ricarica Tesla. Oltre alla beffa di aver pagato un’auto identica fino al 40% in più, infatti, c’è anche il danno economico paventato, poiché le auto pagate di più si svaluteranno anche prima di quelle acquistate online con lo sconto. Ma entriamo nel vivo della protesta per capire i numeri che hanno scatenato il malcontento dei “vecchi” clienti Tesla, come riporta Electrek.co.
IL VIZIETTO CHE SVALUTA L’USATO I tagli al personale (prima di produzione e ora alle vendite) ha portato un taglio ai prezzi che almeno negli USA si concretizzato in 12 mila dollari in meno per Model S. Acquistando online una Tesla Model S “entry level” negli Stati Uniti, il prezzo base è 69 mila dollari. In realtà già nel 2017 Tesla ha creato sconquasso molto prima di annunciare le vendite online: decise di togliere dal listino la Model S60 (che costava 68 mila dollari) e abbassò il prezzo della Model S 75D praticamente a quello della più economica (da 74.500 a 69.500 dollari). Risultato? Chiunque volesse rivendere o dare in permuta la sua Model S60 doveva mettere in conto una pesante svalutazione dovuta principalmente a due fattori. Il primo è che un’auto anche di 6 mesi non più in listino vale meno. Il secondo è che il potenziale acquirente avrebbe preferito la maggiore autonomia e nuovi optional di serie della 75D.
UNA MODEL X PERDE 26 MILA DOLLARI IN 5 GIORNI Lo stesso si sta verificando in Cina e Taiwan, dove il problema sta prendendo una piega che non fa certo bene alla credibilità del Costruttore. La credibilità è infatti la chiave delle proteste dei clienti Tesla, poiché Tesla ha da sempre criticato l’applicazione dei prezzi variabile dei Costruttori concorrenti con un listino uguale per tutti. Ma che tanto uguale ora non è. Il caso più eclatante riguarda un cliente cinese che su Weibo denuncia di aver pagato l’equivalente di quasi 26 mila dollari in più per la sua Model X che ha guidato per soli 5 giorni, fino all’annuncio delle vendite online che ne hanno abbassato il prezzo. Pare che anche a Taiwan le riduzioni di prezzo siano arrivate a circa la metà del listino e i clienti Tesla hanno iniziato a presidiare le concessionarie e ad attaccare Slogan ai finestrini “Non comprate ora”.
ULTIMA ORA, TESLA FA MARCIA INDIETRO Con una decisione dell’ultimo minuto, Tesla ha comunicato che non chiuderà più tutti i negozi, prendendo forse quella che è la decisione più controversa della sua storia. Se non altro perché secondo alcune statistiche riportate da Electrek.co, il giorno seguente l’annuncio delle vendite online, l’affluenza presso gli store è crollata. Ma il dato più significativo è che oltre la metà di chi ha fatto un ordine online, prima si è recato in concessionaria a fare domande a una persona in carne ed ossa. Quindi? Adesso il piano di Tesla prevede la chiusura fino al 30% dei negozi, mentre negli altri il personale mostrerà le auto e assisterà i clienti nella prenotazione online. Quanto ai prezzi, la Tesla Model 3 resterà sui 35 mila dollari, mentre per gli altri modelli saranno rivisti gli sconti annunciati che partiranno dal 18 marzo 2019. E’ probabile che questo intervento last minute spegnerà il clamore delle proteste nel mondo, mentre non è ancora chiara l’entità dei prevedibili danni d’immagine. Certo è che pochi, probabilmente, acquisterebbero un’auto da oltre 100 mila euro online, senza prima aver stretto tra le mani il volante.