Carlos Ghosn considera positivo il boom della Model 3, il successo di Tesla spingerà forte tutto il settore della mobilità elettrica
Il boom di prenotazioni per la Tesla Model 3 sembra incontenibile e il tetto dei 300 mila ordini è quanto mai vicino. Chapeau! da parte di Nissan, che considera positivo e benefico il successo della factory californiana. L'AD Ghosn non ha mai nascosto ammirazione, ricordando che pur essendo “alleati”, Tesla e Nissan erano molto distanti: Musk ha raccolto la sfida e a giudicare dal primo match si è anche allenato per vincerla.
PRENOTAZIONI ALLE STELLE IL TITOLO VOLA Finora circa 276.000 nuovi clienti Tesla hanno versato l'acconto di 1.000 dollari per prenotare, quasi a scatola chiusa, una Model 3 ed essere inseriti in quella che si prospetta essere una lunga lista d'attesa. I primi esemplari dell'elettrica compatta non verranno infatti consegnati, almeno nelle previsioni del costruttore, prima della fine del 2017. Per comprendere la portata di questo successo “prenatale” basta considerare che dal 2012 al 2015 Tesla ha venduto appena 107.000 vetture, tra la berlina Model S e il crossover Model X. L'attenzione mediatica sulla Model 3 e le prenotazioni a valanga stanno spingendo il titolo Tesla in borsa, il quale ha guadagnato ieri il 3.43%. Nella gestione delle consegne della Model 3 verranno seguite delle linee “gerarchiche” di priorità (leggi la lista degli eletti Tesla fa discutere); i primi a potersi mettere al volante del nuovo modello saranno clienti consolidati, quindi già possessori di una Tesla. Inoltre le consegne seguiranno un iter geografico, prima gli Stati americani posti a nord e a ovest, poi quelli a est; successivamente inizieranno le consegne in Europa e infine nei Paesi asiatici.
CONCORRENZA COSTRUTTIVA PER IL SETTORE Ai numeri registrati da Tesla nei primi giorni di apertura delle prenotazioni per la Model 3, plaude il numero 1 della dell'alleanza Nissan Renault, Carlos Ghosn, il quale dal Giappone ha dichiarato: “Il fatto che così tante persone sono disposte a pagare un acconto per ottenere questa vettura, che sarà disponibile alla fine del 2017, è un buon segno”. Il successo di Tesla per Ghosn darà nuovi stimoli al mercato delle auto elettriche, facendo avvicinare sempre più utenti alla mobilità elettrica. Qualche tempo fa l'AD brasiliano considerava diversamente le ambizioni del costruttore californiano, dichiarando velatamente di non temerlo: “Tesla non è il nostro rivale – è un alleato. Ma abbiamo bisogno di vendere ciò che abbiamo sviluppato, e vendere bene.” continuando poi “Noi, puntiamo al mercato di massa. Siamo felici che le altre persone (chiaramente rivolto a Tesla Motors, ndr) stanno puntando al segmento premium – mostra che i veicoli elettrici sono versatili, ed emozionanti.”, almeno fino a quando Musk non ha immesso sul mercato un'auto elettrica da 30.000 dollari capace di spalleggiare con la Nissan Leaf e di farlo con un appeal accattivante. È opportuno però chiarire che 35.000 dollari sono il prezzo di partenza della Model 3 e che molte dotazioni accessorie sono a pagamento (scopri tutto sulla Tesla Model 3). Si stima infatti che il prezzo medio di vendita, una volta perfezionato l'acquisto, si aggirerà tra 40 e 45 mila dollari, ma si potrà arrivare tranquillamente alla soglia dei 60 mila dollari per le versioni full optional. Volendo fare qualche esempio, per disporre della trazione integrale bisognerà aggiungere 5.000 dollari, 2.500 per le sospensioni regolabili e altrettanti per lo sblocco delle funzionalità Autopilot di guida semi autonoma.
INDISPENSABILE POTENZIARE LA PRODUZIONE Al momento immaginiamo un Elon Musk gongolante per l'impennata di popolarità del proprio brand, per il titolo in ascesa e per il fiume di contanti che in pochi giorni è finito nella casse di Tesla. A Palo Alto si sta lavorando al potenziamento della rete di ricarica internazionale, uno dei punti di forza dell'azienda californiana rispetto alla concorrenza. Quando le prime Model 3 saranno per strada la Casa prevede di avere 17.000 stazioni di ricarica standard e 7.200 colonnine Supercharger di ricarica rapida. Il nodo della questione è adesso rappresentato dalla capacità produttiva, se in Tesla riusciranno a gestire la produzione di una mole così grande di vetture e mantenere tempi di attesa accettabili, cosa che non sembra essere stata gestita al meglio con la Model X. Conoscendo però l'abilità e la caparbietà di Musk non ci stupirebbe una mossa a sorpresa, magari mettendo a frutto partnership autorevoli, magari con FCA o Toyota (leggi l'incontro di Marchione con i big della Silicon Valley). Musk comunque non ha fatto mistero di voler produrre in Europa e nei piani della casa rientra il potenziamento, entro il 2020, della fabbrica di Reno fino a una capacità produttiva di 500.000 vetture l'anno.