NHTSA ha annunciato un ampliamento dell'indagine sull'Autopilot di Tesla, comprendendo anche i modelli prodotti nel 2022 dalla casa americana
L’indagine NHTSA sul sistema Autopilot di Tesla va avanti e si allarga, coinvolgendo un numero maggiore di veicoli. Dallo scorso anno, infatti, l’agenzia americana per la sicurezza (National Highway Traffic Safety Administration – NHTSA) porta avanti un’indagine relativa agli arresti anomali registrati dal sistema di guida autonoma di Tesla. La casa americana, che punta ad introdurre sostanziali novità nel corso dei prossimi anni per il suo Autopilot, che potrebbe raggiungere il Livello 4 della Guida Autonoma (con la guida senza conducente), deve ora fare i conti con un’indagine più articolata. NHTSA, infatti, ha esteso le verifiche ad un numero maggiore di modelli Tesla prodotti tra il 2014 e il 2022. Alla base di tali verifiche ci sono diversi incidenti stradali che potrebbero essere collegati ad un malfunzionamento dell’Autopilot. NHTSA, sulla base dei nuovi dati, ha aggiornato l’indagine con un documento ufficiale appena pubblicato.
L’INDAGINE DI NHTSA SULL’AUTOPILOT TESLA È INIZIATA LO SCORSO AGOSTO
Le prime segnalazioni relative agli arresti anomali dell’Autopilot sono emerse lo scorso agosto. Quasi un anno fa, infatti, NHTSA ha aperto ufficialmente un’indagine sul caso con l’obiettivo di far luce su alcuni sinistri potenzialmente causati da un difetto di funzionamento del sistema di guida autonoma di Tesla. Inizialmente, l’indagine copriva circa 765 mila veicoli prodotti dalla casa americana dal 2014 al 2021. Il potenziale difetto dell’Autopilot, in grado di causare improvvise interruzioni del funzionamento, si riferiva a tutti i modelli di casa Tesla in produzione (Model S, Model Y, Model X e Model 3). Alla base delle indagini avviate lo scorso anno da NHTSA c’erano 12 incidenti stradali (con 17 feriti ed un morto) che hanno visto coinvolti i veicoli Tesla.
L’INDAGINE SI ALLARGA: ORA ANCHE LE TESLA MY 2022 CON AUTOPILOT SONO SOTTO LA LENTE NHTSA
La notizia di oggi in arrivo dagli USA conferma ulteriori sviluppi dell’indagine. Ci sono nuovi sinistri stradali che potrebbero essere collegati ad un malfunzionamento dell’Autopilot. Il totale di vetture Tesla finite sotto la lente d’ingrandimento dell’agenzia americana è ora salito a 830 mila unità. Rispetto a quanto comunicato lo scorso agosto, infatti, sono ora compresi anche i MY 2022 delle quattro Tesla finite sotto indagine (Model S, Model X, Model 3 e Model Y). Da notare, inoltre, che è stato aggiornato anche il numero di sinistri stradali “sospetti”. In totale, infatti, gli incidenti che potrebbero essere collegati ad un malfunzionamento dell’Autopilot di Tesla, in particolare ad arresti anomali del sistema, sono aumentati raggiungendo un totale di 16 casi. I primi incidenti stradali finiti sotto l’esame dell’agenzia risalgono al gennaio del 2018. L’ultimo, invece, è relativo al gennaio del 2022. Al momento, tutti i casi sono stati registrati negli USA, territorio di competenza di NHTSA.
COSA DICE NHTSA SUL CASO TESLA
L’aggiornamento dell’indagine è stato annunciato in queste ore dall’agenzia americana. In un documento ufficiale pubblicato sul sito ufficiale, infatti, NHTSA sottolinea la necessità di “estendere l’analisi degli incidenti, valutare set di dati aggiuntivi ed eseguire valutazioni dei veicoli coinvolti” Da notare, inoltre, che NHTSA intende anche “esplorare il grado in cui l’Autopilot e i sistemi Tesla associati possono incentivare fattori umani o rischi per la sicurezza comportamentale, minando l’efficacia della supervisione del conducente“. I primi dati preliminari sui sinistri stradali analizzati confermano che gli avvisi di collisione dei veicoli si sono attivati nella maggior parte degli incidenti. Per quanto riguarda la frenata automatica d’emergenza, invece, l’attivazione di questo sistema di sicurezza è avvenuta in circa la metà delle collisioni analizzate. Secondo i dati riferiti da NHTSA, l’Autopilot ha interrotto il controllo sul veicolo poco meno di un secondo prima dell’impatto.
L’AUTOPILOT DI TESLA: LA GUIDA AUTONOMA DI LIVELLO 2 SOTTO ESAME IN ATTESA DELLE NOVITA’ FUTURE
Attualmente, il sistema Autopilot di Tesla viene catalogato come sistema di guida autonoma di livello 2, in base al sistema di classificazione SAE. Si tratta, quindi, di un sistema pensato per supportare ed assistere il guidatore nell’attività di conduzione del veicolo. Tesla (tramite le dichiarazioni di Elon Musk) ha più volte sostenuto la volontà di aggiornare e migliorare l’Autopilot. Nonostante l’indagine NHTSA avviata lo scorso mese di agosto, infatti, la casa americana continua a lavorare non solo per ottimizzare l’attuale sistema di guida autonoma di Livello 2. L’azienda, infatti, guarda al futuro e punta a centrare l’obiettivo del Livello 4. Tale livello garantisce la possibilità di guida senza conducente (ma solo in condizioni prefissate; per la guida libera senza conducente è necessario raggiungere il Livello 5).
OBIETTIVO LIVELLO 4 PER LA GUIDA AUTONOMA DI TESLA
Gli ultimi aggiornamenti sui futuri sviluppi dell’Autopilot sono molto recenti. Secondo quanto rivelato da Musk, infatti, Tesla punta a raggiungere la guida senza conducente già nel 2023. L’azienda e lo stesso Musk sono stati costretti più volte a cambiare obiettivo. Di anno in anno, Tesla ha posticipato il lancio di tecnologie più avanzate per l’Autopilot. Le indagini NHTSA potrebbero rallentare ulteriormente gli sviluppi futuri del sistema di Tesla. Per il momento, in ogni caso, NHTSA non ha fissato tempistiche in merito alla conclusione dell’indagine.