Test degli scarichi su uomini e scimmie: VW, Daimler e BMW nella bufera

Test degli scarichi su uomini e scimmie: VW, Daimler e BMW nella bufera Arriva il Testgate? Le notizie sono sconvolgenti: VW

Arriva il Testgate? Le notizie sono sconvolgenti: VW, Daimler e BMW avrebbero testato gli effetti degli NOx su scimmie e volontari umani

30 Gennaio 2018 - 11:01

Ci sentiamo di dire che il dieselgate ha probabilmente agito da catalizzatore per un fenomeno, l'elettrificazione dell'automotive, che forse sarebbe arrivato comunque. Il clamoroso danno d'immagine causato dalle emissioni tarocche del Gruppo Volkswagen ha indotto una reazione green che ha portato l'Azienda in cima alla classifica di chi investe nelle auto e nelle batterie. Oggi sembra però aprirsi un altro fronte: quello dei test sulla nocività dei gas di scarico condotti su scimmie ed esseri umani, con i secondi dichiarati essere volontari.

MISSILI ATTRAVERSO L'OCEANO La notizia sembra recente ma in realtà racconta di sperimentazioni concluse nel 2015, poco tempo prima dello scoppio del dieselgate. Come ha rilevato l'Esperto di SicurAUTO.it, molti telegiornali hanno omesso, probabilmente in nome della spettacolarità, di riportare il riferimento temporale della vicenda e anche la fonte originale, il New York Times. Sembra quasi che ci sia una guerra strisciante fra gli USA, forse spaventati dall'efficienza dei diesel europei, ed i grandi Costruttori tedeschi ma questi ultimi offrono più di un fianco scoperto agli attacchi che provengono da Oltreoceano. Questi test su esseri viventi si sono svolti nel maggio 2015 nel Lovelace Respiratory Research Institute (LRRI), con sede in New Mexico, e prevedevano di chiudere 10 scimmie dell'isola di Java in piccole camere stagne per “sessioni” lunghe 4 ore.

TEST CRUDELI? Il presidente dell'associazione tedesca contro i test sugli animali, Klaus Kronaus, ha contestato non soltanto l'inalazione dei gas ma anche la forzata immobilità degli animali, notoriamente abituati e anzi bisognosi di movimento. Le scimmie guardavano cartoni animati mentre respiravano gli scarichi di un New Beetle (Maggiolino) Volkswagen. Lo scopo era di dimostrare che le emissioni di ossidi di Azoto dei motori diesel erano diminuite notevolmente e a livelli non pericolosi grazie ai moderni dispositivi di abbattimento delle sostanze nocive. Per avere un termine di confronto, fu organizzata anche una seconda tornata di prove, nella quale gli animali furono costretti a respirare i fumi di un pickup Ford F-250 di vecchia generazione e quindi con dispositivi di abbattimento meno efficaci. Come riportato da The Guardian, secondo il magazine Süddeutsche Zeitung e l'emittente NDR le scimmie sono poi state anestetizzate e intubate per poterne esaminare il sangue alla ricerca di segni di processi infiammatori.

Alle bestiole sono stati anche esaminati polmoni e bronchi. Varie fonti hanno poi riferito che esperimenti simili sarebbero stati condotti anche su 25 giovani volontari umani. Secondo lo Stuttgarter Zeitung di Stoccarda questi ulteriori test si sono tenuti in un istituto della clinica universitaria di Aquisgrana e prevedevano che il gruppo di soggetti dovesse respirare diverse concentrazioni di monossido di Azoto (NO); alla fine dei test le “cavie” sono state esaminate per cercare eventuali effetti collaterali di una sostanza che, seppur utilizzata dall'organismo (modula la pressione arteriosa e serve per le difese immunitarie), se assunta in maniera incontrollata ha effetti ossidanti sulle cellule, che invecchiano precocemente e possono degenerare in neoplasie (sapevi che la qualità dell'aria può essere controllata da remoto grazie alla Smartcity di Bosch?).

CRITICHE UNANIMI Questi test sono stati commissionati dall'European Research Group of Environment and Health in the Transport Sector (EUGT), un ente finanziato da Volkswagen , Daimler e BMW. Le prese di distanze da questa attività sperimentale sono state molte, a partire dall'LLRI che si è ritirato dallo studio commissionato dall'UEGT già nell'autunno del 2015, dopo il dieselgate. Il presidente della LRRI Robert Rubin ha dichiarato ad un giornale tedesco: “Dopo aver saputo dell'inganno delle emissioni, abbiamo deciso di considerare lo studio come 'difettoso'”. Volkswagen ha dichiarato ieri che si è trattato di un errore compiuto da un piccolo gruppo interno, che ha commissionato test che non riflettono l'etica VW. Gli osservatori e gli esperti del settore, compreso l'ingegner Pellegrini di SicurAUTO, hanno ribattuto che questa presa di distanza, come quelle di Daimler e BMW, è poco credibile perché gli esperimenti erano stati documentati e i risultati presentati ai dirigenti delle 3 case. In effetti gli staff delle aziende finanziatrici volevano vedere risultati e l'UEGT, poi sciolto, glieli ha portati.

Per quanto dotati di immaginazione fatichiamo a rappresentarci l'imbarazzo e la rabbia di Angela Merkel (laureata in chimica) anche se qualcosa traspare dalle parole del suo portavoce Steffen Seibert: “Questi test sulle scimmie o persino sugli esseri umani non sono eticamente giustificabili, di qualunque tipo o forma essi siano. L'indignazione di molte persone è assolutamente comprensibile”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Stephan Weil, presidente della Bassa Sassonia, il Land che detiene il 20% del capitale del Gruppo: se gli esperimenti sulle scimmie sono “assurdi e nauseanti”, cosa pensare delle cavie umane? Un articolo non basta per raccogliere tutte le critiche e perciò concludiamo con Barbara Hendricks, il ministro dell'ambiente tedesco: “il fatto che un intero settore industriale abbia apparentemente cercato risultati scientifici con metodi così sfrontati e discutibili rende l'intera faccenda ancora più orribile. Le Case non hanno capito che nell'agenda c'è l'accertamento della piena responsabilità nello scandalo del diesel e dei fatti di contorno (chissà se l'entrata in vigore dei test in condizioni reali porterà finalmente chiarezza nei valori dei consumi e delle emissioni). Sono anche inorridita dal fatto che degli scienziati si siano resi disponibili per questi spregevoli esperimenti”. Una notizia dell'ultim'ora mitiga un po' la gravità del fatto: i test sugli esseri umani non sono collegati a quelli sugli animali e sono stati fatti con concentrazioni di ossidi d'Azoto basse e inferiori a quelle ammesse per i luoghi di lavoro, avevano lo scopo di verificare le conseguenze sui lavoratori e, come previsto, non hanno portato a danni biologici. A dirlo è Quattroruote che riporta il documento che descrive la ricerca pubblicato dall'Università di Acquisgrana. In attesa di un chiarimento ufficiale (sembra incredibile che le Case possano ricorrere a cavie umane) attendiamo comunque con impazienza fatti concreti che vadano oltre le immancabili indagini interne già programmate a seguito di questo raccapricciante “Testgate” (leggi della faraonica indagine VW sul dieselgate con 480 esperti).

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