TomTom vuole la guida autonoma e si allea con Bosch

TomTom vuole la guida autonoma e si allea con Bosch Anche la società olandese specializzata in navigazione satellitare vuole farsi largo tra i protagonisti e si accorda con Bosch che ha già tutto pronto

Anche la società olandese specializzata in navigazione satellitare vuole farsi largo tra i protagonisti e si accorda con Bosch che ha già tutto pronto

22 Luglio 2015 - 03:07

Si susseguono le mosse nella scacchiera (anzi, sarebbe meglio dire, sulla mappa) della cartografia elettronica. Questo movimento accelerato risente delle grandi manovre che si stanno svolgendo in previsione dell'arrivo, entro pochi anni, nel mainstream dei veicoli a guida autonoma o semiautonoma.

PLAYER GLOBALI – La notizia è in apparenza “tranquilla”, nel senso che si parla di due aziende che già lavorano insieme e dichiarano di voler approfondire la loro partnership. Ma se i partner sono TomTom e Robert Bosch e oggetto dell'accordo è il perfezionamento della cartografia elettronica ad alta definizione per la guida autonoma allora l'informazione assume tutto un altro potenziale. In effetti, se la più antica mappa conosciuta è stata disegnata in una caverna spagnola 14.000 anni fa, il vero salto verso il futuro è avvenuto qualche decennio or sono quando la mappa, abbandonate le rocce, le pergamena e la carta, si è trasferita nell'elettronica, diventando così “navigabile” e interattiva. I global player nelle mappe elettroniche stradali (per la nautica e l'aeronautica esistono diversi altri marchi) non sono molti: Here, Google e, per l'appunto, Tom Tom Il servizio Here è di Nokia ed è il retaggio di uno dei primi fornitori di carte elettroniche, il brand americano Navigation Technologies (poi NAVTEQ) acquistato da Nokia nel 2007 e incorporato totalmente dalla casa finlandese nel 2011 mentre nel 2012 nasceva il brand Here. Oggi l'azienda è contesa da una sorta di consorzio che raggruppa vari costruttori Tedeschi ma un altro famoso pretendente alle mappe Here è Uber. Here è piuttosto diffusa nelle auto, leggi ad esempio come le auto Toyota accederanno alla mappe Nokia Here.

SINERGIA DRIVERLESS – Il principale concorrente di NAVTEQ, l'olandese Tele Atlas, è stata acquistata da Tom Tom nel luglio del 2007 al prezzo di 2,9 miliardi di dollari, fornendo al noto costruttore direttamente la “farina” per fare, per così dire, i suoi pasticcini-navigatori. Questo nuovo accordo fra Tom Tom e Bosch è finalizzato proprio al miglioramento delle mappe, aumentandone la precisione e aggiungendo nuovi layer per renderle più adatte alle auto driverless. La cartografia per le auto automatiche sarà infatti precisa entro un decimetro o poco più mentre gli “strati” ulteriori saranno un localization layer e il planning layer. Il primo permette al veicolo autonomo di stimare la sua posizione con una precisione molto alta anche, per esempio, nella corsia nella quale sta procedendo. Il risultato è ottenuto integrando i dati del posizionamento satellitare con quello dei vari sensori di bordo (radar, telecamere LIDAR e così via). Il livello della pianificazione contiene invece informazioni utili per “prevedere” a che cosa il veicolo andrà incontro nel suo viaggio, dalla segnaletica e limiti di velocità fino ad una rappresentazione 3D del percorso, con l'andamento altimetrico e le curve.

PIANI AMBIZIOSI – Lo sviluppo di questo accordo è stato tratteggiato da Jan Maarten de Vries, vicepresidente di TomTom nel settore automobilistico: “Entro la fine del 2015 vogliamo avere nuove mappe ad alta precisione, adatte alla guida automatica, per tutte le autostrade e le strade a scorrimento veloce della Germania; la copertura verrà successivamente estesa al resto dell'Europa e del Nord America. TomTom progetterà le mappe mentre Bosch contribuirà a definire le specifiche richieste per l'uso delle auto automatiche”: il gruppo tedesco è infatti attivo in tutti i rami di questo settore: servocomandi, sensori, ADAS e così via. Del resto, non si può che concordare con Dirk Hoheisel, membro del board di Bosch, quando dice che: “le mappe ad alta definizione multilayer sono fondamentali per il successo delle attività per introdurre la guida automatica sulle autostrade a partire dal 2020”. Un altro aspetto va inoltre evidenziato: le autonomous cars, oltre a “nutrirsi” di grandi quantità di dati (compresi quelli presenti nelle nuove mappe), saranno in grado di generarne a loro volta parecchi, contribuendo quindi a quei Big Data che promettono di essere un'affilata arma anti-traffico.

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