Top Gear riparte e Clarkson è già incontenibile sul DieselGate

Top Gear riparte e Clarkson è già incontenibile sul DieselGate "Così le auto si guidano anche meglio? il conduttore inglese

"Così le auto si guidano anche meglio? il conduttore inglese, da sempre contrario al gasolio, ironizza sullo scandalo Volkswagen

di 
8 Ottobre 2015 - 04:10

Per Jeremy Clarkson, da sempre, “il gasolio è il carburante di Satana”, pertanto pensate un po' quali effetti ha avuto su di lui lo scandalo dieselgate! Tra l'altro in questo periodo il suo “animo vola libero”, i tempi delle “forzate ingessature” dettate dalla BBC sono lontani e Jeremy torna a divertirsi con il suo nuovo programma. Non solo: si scopre anche scrittore “frizzante e piccante”, leggete cosa ha scritto in un suo editoriale in merito al “caso Volkswagen”.

IL RITORNO – Non si sa ancora quando partirà il nuovo programma di Clarkson, Hammond e May sulla piattaforma Amazon Prime (che probabilmente si chiamerà “Gear Knobs”) ma si sa che “i tre folli” con relativa squadra stanno lavorando duramente. Una prova di quanto appena detto è l'inizio delle riprese, con tanto di foto “twittata” dallo stesso Clarkson, nella quale  l'intera troupe è alle sue spalle insieme alle tre auto in prova, ovvero una Ferrari LaFerrari, una McLaren P1 e una Porsche 918. Tutta “la cornice” viene definita dal simpatico “smanettone”  “skeleton crew” (gruppo essenziale) nonostante alle sue spalle figurino decine e decine di persone, due grossi camion e una sofisticata macchina da presa.

EDITORIALE DI FUOCO – Pare che il buon Clarkson si diletti anche nella scrittura, a dimostrarlo è un suo editoriale uscito sulle pagine del Sunday Times il 27 settembre passato. Una cosa è certa: il suo stile non cambia mai, neanche quando il canale mediatico non è la tv. Così parte forte in merito allo scandalo dieselgate: “per quanto ne so, ciò che è stato fatto (da Volkswagen) non è poi così un male”. Infatti, sempre secondo il giornalista inglese, è servito a capire che la colpa è solo degli ambientalisti, che prima hanno spinto il diesel come carburante “salva pianeta” poi quando il gasolio ha preso piede, gli stessi ambientalisti si sono resi conto che i NOx prodotti dai diesel avrebbero “ucciso tutti i nostri bambini e cuccioli di cane entro domani all'ora del the”.

RIDIAMOCI SU – Va a ruota libera nel suo editoriale, fino a porsi alcune domande, come quella che vorrebbe capire chi ha sofferto di più nella vicenda dello scandalo dieselgate. I clienti Volkswagen? Il buon Jeremy crede che non hanno sofferto molto (ecco come scoprire se la propria auto è “truccata”) e un motivo valido c'è: “le auto dotate dei motori incriminati sono migliori da guidare rispetto a quanto sarebbero state se avessero dovuto essere riprogettate per rispettare le regole”. Poi torna a riflettere sulle emissioni, pensa ai danni che provocano, fa riferimento a Greenpeace e ad altre organizzazioni simili, infine dichiara che “circa il 60% dei NOx generati dall'uomo non viene dai trasporti stradali e per quanto riguarda il restante 40 per cento, la maggior parte viene da camion e bus”. Quindi, conclude Clarkson, “nel grande schema delle cose, la Golf diesel del vostro vicino non fa nessuna differenza rilevante”. Quindi minimizza su quanto fatto da Volkswagen, che secondo lui ha solo “preso in considerazione una serie di numeri arbitrari che sono stati sognati da un manipolo di governanti malinformati e confusi, e ha deciso di ignorarli”. Il messaggio di Clarkson è chiaro: il Costruttore tedesco non è colpevole di nulla di grave, il suo è stato un “aggiramento delle regole, cosa che tutti facciamo”. Per cui il simpatico giornalista manda un messaggio a Wolfsburg: “non voglio vedere Volkswagen perdersi nell'oblio per colpa di un piccolo imbroglio senza conseguenze e portato avanti con buone intenzioni.” Per concludere un consiglio e un avvertimento, di “buttarla sul ridere, perché sappiamo che tutta questa saga è uno scherzo e che noi rideremo di te (Volkswagen), quindi gioca d'anticipo e ridi di te stessa prima che noi si abbia la possibilità di farlo”.

Commenta con la tua opinione

X