Toyota bacchetta l'NHTSA: “controlli assurdi” sui test di guida autonoma

Toyota ha espresso il suo disappunto sulla lista di 15 controlli dell'NHTSA che potrebbero bloccare i test già autorizzati negli USA
Guida autonoma? Si, no, forse. Questo grande avanzamento tecnologico assomiglia ad un quadro riguardo al quale si sono decisi solo i colori da usare, non essendo ancora definiti pennelli, tela e cornice. Il numero e la varietà degli elementi mancanti induce quindi a considerare con un certo distacco gli annunci di una rapida commercializzazione dei veicoli autonomi (leggi dei dubbi di Peter Mertens di Volvo). Qualcosa però si muove, almeno per quel che riguarda la cornice: NHTSA ha infatti emanato un corposo insieme di punti che definiscono la guidance che i costruttori dovranno seguire. Ma proprio da un OEM, nello specifico Toyota, arrivano dure critiche a questa cornice, definita “assurda”.
CALIFORNIA DREMING? NON PIÙ I fatti risalgono a ieri e hanno visto un funzionario di Toyota manifestare preoccupazione riguardo l'idea che in California sarà richiesto ai Costruttori di rispettare la lista dei controlli di sicurezza per i veicoli autonomi previsti dal Governo USA, idea definita “assurda”. A emettere un giudizio così tranchant è stata Hilary Cain, Director of technology and innovation policy di Toyota North America, che ha criticato la proposta dello Stato della California di chiedere alle Case automobilistiche di presentare i risultati dei 15 punti della lista di NHTSA prima di testare i veicoli.
LINEE TROPPO VAGHE La Cain ha chiarito le sue perplessità: “se non facciamo volontariamente quel che ci è stato da NHTSA, non potremo testare un sistema automatizzato nello stato della California. Questo è assurdo e significa che i test che stiamo facendo oggi potrebbero essere fermati mentre le prove che stavano per essere avviate potrebbero subire dei ritardi”. L'esponente di Toyota Nord America ha anche espresso preoccupazioni sul fatto che le linee guida NHTSA sono troppo vaghe. “Il problema è che ci saranno responsabilità e si dovrà applicarle lo stesso. In alcune aree NHTSA dovrà dare una guida più specifica, queste norme dovranno passare attraverso un 'pettine con i denti fini'”. Il 30 settembre scorso la California (è uno Stato dove si fa sul serio per la guida autonoma pubblica) ha svelato le sue regole (riviste) per i test di guida autonoma: mentre la proposta precedente stabiliva che le Case dovessero far testare i loro veicoli autonomi da un ente terzo, ora viene loro richiesto di certificare di aver rispettato i 15 punti della lista di valutazione di NHTSA. La California consentirebbe l'assenza di un pilota umano e del volante nelle automobili con le caratteristiche di guida autonoma più avanzate, purché ci sia una comunicazione bidirezionale con il veicolo e l'approvazione di NHTSA (leggi come Google pressa il Governo USA per la guida autonoma).
APPOGGIO PRESIDENZIALE Barack Obama in persona si è speso sulla questione, scrivendo alla Pittsburgh Gazette che l'amministrazione sta chiedendo alle Case di “aderire alla lista di 15 punti dei controlli di per mostrare non solo al Governo, ma ogni americano interessato, che stanno pensando alla sicurezza”. È interessante notare come l'ex amministratore di NHTSA David Strickland, che ora rappresenta un consorzio di aziende per le self-driving car (leggi come nascono le lobby per la guida autonoma), ha sollevato preoccupazioni sul fatto che NHTSA ha le qualifiche per vedere tutti i dati che si stanno cercando dai veicoli autonomi: “il Congresso potrebbe dover destinare più risorse all'Agenzia per metterla in condizione di affrontare questa nuova missione”. NHTSA ha rilasciato un corposo PDF di 116 pagine che contiene molte cose e, ovviamente, la famosa lista delle 15 aree nelle quali si dovrà compiere il Safety Assessment (Valutazione di Sicurezza). Le Tavole della Legge del 3° Millennio prevedono questi punti: Data Recording and Sharing, Privacy, System Safety, Vehicle Cybersecurity, Human Machine Interface, Crashworthiness, Consumer Education and Training, Registration and Certification, Post-Crash Behavior, Federal, State and Local Laws, Ethical Considerations, Operational Design Domain, Object and Event Detection and Response, Fall Back (Minimal Risk Condition) e Validation Methods. Si tratta indubbiamente di una bella mole di dati, che fa capire l'inquietudine di Hilary Cain ma la sicurezza, anche e soprattutto per queste tecnologie così nuove, impone le sue ragioni.