
Al CES 2016 Toyota annuncia che la tecnologia usata da Google avrà un peso importante nell'acquisizione di immagini reali per mappe aggiornate
Si allunga la lista dei costruttori auto che scelgono il Consumer Electronic Show di Las Vegas (leggi come Ford corteggia Google) per presentare le loro novità: ora tocca a Toyota, che sfiderà Google proprio nel palcoscenico più sfavillante per i marchi della Silicon Valley!
STREET VIEW SEMPRE DI PIÙ – Google Maps ha lanciato una funzionalità molto apprezzata dagli utenti, quella Street View che permette di “essere a destinazione” (o quasi) ancor prima di partire. Una flotta di automobili equipaggiate con una miriade di apparecchiature (foto e videocamere, LIDAR, GPS di precisione) riprende immagini delle strade e le sincronizza con le Google Maps in modo da associare ai punti della mappa fotografie “navigabili” di quello che circonda l'la mappa in 2 dimensioni di una strada o di una montagna. Torniamo un attimo indietro e cerchiamo di ricordare gli equipaggiamenti della auto di Google: nell'elenco ci sono componenti che, se erano futuribili 10 anni fa (Google ha inaugurato Street View nel 2007) si stanno già diffondendo in molti modelli – soprattutto le videocamere – e saranno più o meno l'equipaggiamento standard delle automobili a guida autonoma. A questo punto – è questa l'idea di Toyota – le mappe saranno create direttamente dalle auto in mano ai clienti, senza il bisogno di flotte dedicate.
ARRIVA IL CROWDSOURCING DELLE MAPPE – Questo sistema di generazione della cartografia – progettato per supportare la guida autonoma e, inversamente, facilitato dai veicoli dotati di questa tecnologia – raccoglierà le informazioni del posizionamento satellitare e le immagini delle telecamere installate nei modelli di produzione (esse servono, ad esempio, per i sistemi di frenatura automatica e per il riconoscimento dei pedoni e della segnaletica stradale). Dando per scontato che questi veicoli saranno connessi in Rete (la tendenza è questa) queste informazioni potranno essere poi inviate a un centro di elaborazione nel quale esse “saranno unite automaticamente insieme, corrette e aggiornate per generare mappe stradali di alta precisione che copriranno una vasta area”. Il processo sarà randomico e coprirà prima le strade più trafficate, “scansionate” prima e meglio perché statisticamente percorse da più auto Toyota; verrà comunque data la precedenza alle expressways con futuri sviluppi anche nel settore della segnalazione precoce dei pericoli e delgi incidenti. Il costruttore è cosciente del fatto che le mappe così generate saranno meno precise di quelle create da veicoli costruiti appositamente e dotati di precisi laser scanner tridimensionali ma sostiene che il margine di errore del sistema sarà di 5 centimetri al massimo su strade diritte; le imprecisioni sarnno comunque mitigate man mano che i dati raccolti aumenteranno, provenendo da molti veicoli diversi che li raccoglieranno da posizioni differenti.
AUTOMOTIVE CONTRO CONSUMER ELECTRONICS (MA ANCHE NO) – Le informazioni ricevute dalle Street View Car devono essere aggregate e modificate manualmente, con un processo costoso e lento, e anche l'aggiornamento richiede passaggi periodici della flotta nelle strade ma il sistema è “deterministico”: se voglio censire quella zona lo faccio in un tempo X con una precisione Y, pregi e difetti inversi rispetto al sistema Toyota. La Casa giapponese intende installare il sistema di generazione delle mappe intorno al 2020 sui modelli a guida autonoma di produzione. Sappiamo bene come la cartografia elettronica sia un settore cruciale (anche a fini commerciali e di raccolta dati) e che averle sia un plus: è per questo che i costruttori tedeschi hanno comprato Here da Nokia e che Tomtom si è alleata con Bosch per svilupparne di adatte alla guida autonoma. In realtà questa battaglia è una parte del megaconflitto che vede contrapporsi i dinamici giganti dell'elettronica con i tradizionali costruttori automobilistici. Se Ford si allea con Google, che dal canto suo sta collaudando la sua autonomous car, si parla anche di una discesa in campo di Apple nel settore automobilistico. Le competenze sui veicoli non si improvvisano (l'eccezione di Tesla, che nasce dal nulla con un prodotto valido anche “automobilisticamente”, sembra un caso isolato e anche un po' a rischio) e non dobbiamo dimenticare che sia a Cupertino sia a Mountain View ci sono cosi tanti dollari da poter comprare interi Gruppi, acquisendo così tutta l'expertise necessaria: ne vedremo di tutti i colori!