Tuning ruote e cerchi: per il Ministero l'obbligo di omologazione può aspettare

Tuning ruote e cerchi: per il Ministero l'obbligo di omologazione può aspettare Una circolare rinvia ancora l'omologazione per smaltire i cerchi invenduti. Stavolta però ci sono più paletti contro i prodotti pericolosi

Una circolare rinvia ancora l'omologazione per smaltire i cerchi invenduti. Stavolta però ci sono più paletti contro i prodotti pericolosi

19 Febbraio 2015 - 05:02

L'obbligo di omologazione dei cerchi slitta ancora una volta e inizia così un nuovo atto di quella che sembrerebbe la classica commedia all'italiana iniziata con il D.M. 20 del 10 gennaio 2013, complesso fin dai primi chiarimenti. Stavolta però la circolare ministeriale del 18 febbraio 2015, che proroga per la seconda volta le prescrizioni del suddetto decreto, atto a regolarizzare il tuning ruote e introdurre regole precise sulla commercializzazione di cerchi omologati e sicuri, “non sembrerebbe così malvagia” secondo gli addetti ai lavori che SicurAUTO ha interpellato. Abbiamo voluto sentire proprio da una delle aziende italiane specializzate nella progettazione e produzione di cerchi in lega di alluminio per auto, cosa c'è di nuovo in questa seconda deroga, fortemente voluta dalle associazioni di categoria, che dilata i tempi di adeguamento per smaltire il prodotto in stock non ancora venduto. Ecco cosa abbiamo scoperto.

DECRETO RUOTE RICONGELATO – Chi non ha seguito la vicenda fin dall'inizio forse non sa che il Decreto sui sistemi ruota ha già incassato più di uno stop. Il 23 marzo 2014 sarebbe dovuta diventare obbligatoria  l'omologazione dei cerchi commercializzati e importati in Italia. Ma con una precedente circolare il Ministero dei Trasporti, incalzato dalle Associazioni dei Costruttori di ruote, ha tenuto conto della contrazione del mercato rinviando il termine per adeguarsi al 31 dicembre 2014. Motivo? Smaltire le scorte in magazzino e offrire maggiori possibilità di sopravvivere alla concorrenza già pronta da un pezzo all'entrata in vigore delle normative. Molte aziende altamente specializzate nella produzione di cerchi, infatti, sono sulla linea di partenza da diverso tempo e operano già secondo i criteri certificati dal Ministero dei trasporti. Siamo ad ottobre 2014, quasi alla scadenza della penultima proroga, e dopo circa 60 giorni si sarebbe risolto una volta per tutte il problema dei cerchi contraffatti o non conformi immessi sul mercato (vedi l'allegato per distinguerli da quelli omologati). Ma a sorpresa il Codacons vuole fermare tutto, sollevando un problema di natura economica piuttosto che di sicurezza. “L'entrata in vigore di tale D.M. di fatto penalizza il consumatore italiano e tutta la filiera del settore: produttore, importatore, distributore e operativo.” – scriveva il Codacons, chiedendo nella missiva indirizzata al MIT la tempestiva cancellazione del suddetto decreto. L'iniziativa sembra passare inizialmente in sordina ma proprio ieri ecco un'altra circolare che si accoda alla precedente. Stavolta però il Ministero impone dei paletti ai Produttori: si potranno vendere le scorte in magazzino solo a precise condizioni.

LA DOGANA HA UN RUOLO CHIAVE – La circolare ministeriale del 18 febbraio 2015 (in allegato) recita che la deroga potrà essere richiesta solo da Costruttori accreditati presso la Direzione Generale per la Motorizzazione e può riguardare solamente le ruote in stock prodotte ed importate sul territorio della Comunità europea entro il 30 novembre 2014, che potranno essere commercializzate fino al 30 settembre 2015. “Pensavamo molto peggio. Circolare non malvagia” – esordisce al telefono l'ing. Antonio D'Ambrosio, WSP Italy Alloy Wheels Manufacturing (marchio del produttore di cerchi in lega di alluminio Acacia s.r.l.) che ha risposto alle nostre domande.

Ingegnere, chi potrà vendere i cerchi che ha in stock grazie a questa circolare?

Può fare una richiesta di deroga chi è Produttore, quindi chi ha un'organizzazione che può dimostrare di controllare la produzione dopo la visita, presso tutti i siti produttivi, degli ispettori del Ministero. L'accreditamento è una sorta di visita di qualità, effettuata dalla Commissione di conformità del Ministero dei Trasporti presso gli stabilimenti produttivi dell'azienda che ha presentato la domanda, ed è propedeutica alla richiesta di omologazione di un prototipo (di ruota, ndr). Ciò significa che una volta che il Costruttore ha omologato un prototipo conforme a quanto richiede la norma deve essere in grado di produrre tutti gli altri in conformità a quel prototipo.

C'è il rischio che qualcuno faccia il furbo e immetta sul mercato cerchi prodotti (o importati) dopo il 30 novembre 2014 o di dubbia provenienza?

Per quanto riguarda cerchi che non fanno dogana, quindi prodotti nella Comunità Europea, dovrebbe esserci un controllo presso lo stabilimento. Mentre per i prodotti che passano per la dogana la cosa è molto semplice perché ci sono delle bolle doganali con cui si risale al numero e alla data di ingresso. La dogana in questa situazione ha delle grandi responsabilità poiché, per come è fatta questa circolare, l'autorità investita del controllo è proprio quella doganale, che ha anche una sezione specifica (SVAD) che dovrebbe fungere sia da controllo antifrode che sulla sicurezza dei prodotti. La nostra azienda da oltre un anno pressa la dogana di Napoli, inviando le nostre certificazioni per poter importare questi prodotti e avvisando gli uffici dell'esistenza delle circolari, che fa spallucce.

L'ELENCO DEI PRODUTTORI AUTORIZZATI – Attenzione, poiché in giro ci sono ancora i cerchi importati dall'Est e immessi sul mercato privi di qualsiasi marcatura, che sottoposti a test di resistenza si spaccano dopo appena 30 mila cicli contro i 300 mila di un cerchio di acciaio di qualità. Questi cerchi, essendo prodotti con acciai scadenti, compensano la ridotta resistenza con uno spessore maggiore, che aumenta considerevolmente il peso – nel caso di un cerchio per Fiat Grande Punto – da 6,7 kg (ricambio OEM) a 9,3 kg (cerchio privo di marcature). Senza contare il fatto che il cerchio in acciaio di dubbia provenienza, confrontato con uno di qualità in un servizio di Autopro, non rispetta nessuna delle tolleranze da cui dipende una guida sicura e confortevole. Per non correre rischi, verificate la presenza delle marcature sul cerchio, come mostrato nel file allegato, e controllate che il Produttore dei cerchi che state per acquistare sia nell'elenco dei Costruttori che hanno richiesto e ottenuto la deroga. Questo elenco sarà reso noto dal Ministero nella “sezione normativa” all'indirizzo www.mit.gov.it.

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