Due settimane senza Tutor dimostrano che la velocità non fa più morti e feriti degli automobilisti sempre più incentivati a distrarsi al volante
Con il Tutor messo fuori gioco sulle autostrade da una sentenza della Corte d'Appello – leggi qui, il timore maggiore che in poco tempo ci fosse un'escalation di incidenti stradali provocati dall'alta velocità sembrerebbe scongiurata, almeno dai dati della Polizia Stradale. “Meno morti” però non basta, infatti se nelle ultime due settimane di osservazione sono calati il numero di incidenti e quello dei morti ma è aumentato il numero di feriti. Ora tralasciando il fatto che le statistiche si riferiscono a un periodo piuttosto circoscritto, le rilevazioni della Polstrada ci offrono lo spunto per una riflessione più ampia che sfata il legame tra l'alta velocità e il numero di incidenti stradali.
L'EFFETTO PLACEBO DELLE TELECAMERE Ormai gli automobilisti si sono abituati ad alzare il piede in autostrada, vuoi per le multe ricevute e i punti della patente sbriciolati da quando era stato attivato il Tutor, vuoi che la sola struttura di predisposizione delle telecamere anche senza il cartello verde obbligatorio “Controllo della velocità con sistema Tutor” ha fatto da deterrente anche nei punti non sorvegliati (per non parlare poi delle cabine autovelox vuote), con o senza Tutor, il numero di incidenti sulle autostrade è rimasto pressoché invariato. A raccontarlo è Maurizio Caprino de Il Sole 24 Ore commentando i dati delle rilevazioni degli incidenti stradali della Polizia Stradale che sollevano qualche dubbio sull'effettivo legame di causa-effetto tra la presenza del Tutor sulla rete Autostrade per l'Italia e il numero di morti. La riflessione però va fatta con le dovute approssimazioni.
DUE SETTIMANE CON E SENZA TUTOR Tra le due settimane a cavallo della disattivazione completa del Tutor sulle autostrade, i numeri della Polizia Stradale hanno contato 587 incidenti stradali tra il 22 e il 28 maggio 2018 e 612 incidenti stradali nella settimana successiva alla disattivazione, cioè tra il 29 maggio e il 4 giugno. Spulciando i numeri si possono confrontare il numero di morti diminuito da 9 a 5 e quello dei feriti aumentato da 157 a 172. Questa variazione, sebbene non meglio collegata dalle rilevazioni a specifiche tratte autostradali sarebbe una dimostrazione del fatto che ci si è impegnati in maniera così efficace a contrastare i danni collaterali provocati dall'alta velocità che è sfuggita di mano una massiva lotta alle distrazioni al volante, tra le principali cause degli incidenti stradali.
QUANDO UN “TUTOR” ANTI DISTRAZIONI? Quindi ci chiediamo se l'effetto del Tutor, che tornerà attivo dal 15 luglio 2018 con il nuovo sistema in fase sperimentale – leggi qui i dettagli, sia in assoluto l'antidoto agli incidenti stradali che – ad esempio, come ricorda lo stesso giornalista Maurizio Caprino qui – , sul tratto della Cisa (A15) pur nota come “critica” non hanno fatto registrare casistiche nell'anno 2016 nonostante non ci sia stato un sistema Tutor. Parallelamente invece non è possibile fare una stima esatta degli incidenti provocati dalla distrazione in auto, un fenomeno sempre più diffuso che ha spinto le Autorità e i gestori delle strade a campagne di informazione (vedi i messaggi sui display luminosi che si incontrano sulla rete autostradale). Un fenomeno che solo attraverso operazioni mirate, come pattugliamenti in borghese della Polizia si riesce ad arginare anche per via della difficoltà a contestare l'infrazione (leggi qui della sospensione patente in caso di guida con cellulare in mano). Ma forse riflettendoci bene, noi abbiamo bisogno di sentire gli occhi degli accertatori puntati addosso per abituarci (e magari comprendere) che alcuni comportamenti al volante vanno corretti. Quindi se Il Tutor è riuscito a raddrizzare il vizio del piede pesante e della velocità, ben venga qualsiasi altro strumento che faccia abbassare il gomito (e talvolta anche due) a chi lascia il volante distraendosi a rispondere o a chattare mentre avanza per inerzia sulla strada ad occhi chiusi.