Il CEO Uber ha lanciato l'invito a Google ma l'accordo sui test a guida autonoma confermerebbe i sospetti sui test dei sistemi ADAS falliti
La notizia di un possibile accordo sui test di guida autonoma tra Uber e Google non è da prendere alla leggera, ma non per la reale possibilità che Waymo sia interessata a unire le forze con l'app Californiana, visti i precedenti screzi tra Uber a Alphabet. Le parole di Dara Khosrowshahi, nuovo CEO di Uber Technologies, infatti mostrano l'intenzione di non voler abbandonare il progetto di guida autonoma, messo in pausa con il licenziamento dei 300 collaudatori in Arizona, leggi qui, ma confermano anche i nostri sospetti sul fatto che Uber nei test su strada stesse sviluppando un suo sistema di sicurezza e che ora abbia tirato i remi in barca dopo essersi accorti che l'impresa va ben oltre la possibilità di mettere in strada un prototipo, anzi centinaia, da 200 mila dollari zeppo di sensori.
UBER E GOOGLE GIA' AI FERRI CORTI In realtà il rifiuto quasi certo di Google non si baserebbe sul fatto che è il brand che vale di più al mondo (guarda qui la classifica dei marchi più forti), ma mette le radici sui recenti attriti che hanno portato anche le due aziende i tribunale. Non è un segreto infatti che UBer sia stata citata da Alphabet, l'azienda cui fanno capo Google altre controllate, per aver rubato segreti industriali riguardanti la tecnologia di guida autonoma assumendo un ex top manager di Google. La diatriba che a inizio anno si prospettava spinosa e lontana da una soluzione pacifica, ha invece trovato la parola fine nell'accordo che ha visto Alphabet acquisire lo 0,4% delle azioni di Uber per un valore di 245 milioni di dollari.
TENTATIVO DI PACE Una storia spiacevole che il nuovo CEO Uber Dara Khosrowshahi considera archiviata, considerando anche che prima di lui in tribunale è stato convocato a testimoniare l'ex-CEO Travis Kalanick, ma che in modo altrettanto lungimirante non si ferma a richiamare l'attenzione di Waymo. “Mi piacerebbe che Waymo mettesse le sue auto nella nostra rete”, avrebbe dichiarato Khosrowshahi alla Code Conference 2018. E a chi si chiede perché mai Google (Waymo) dovrebbe valutare questa apertura, Khosrowshahi risponde per “economia”, alludendo al fatto che la rete di condivisione di Uber è la più grande del mondo. Leggi qui chi è pronto a lanciare le prime auto a guida autonoma nel 2018.
UBER POTREBBE PENSARE DI VENDERE L'invito lanciato da Uber al mondo tecnologico però se visto con un focus più ampio celerebbe l'intenzione di un'azienda pronta a cedere la sua tecnologia troppo complicata da sviluppare o quantomeno dividere i rischi. Come infatti avevamo già anticipato, l'incidente di Uber in cui ha perso la vita il primo pedone nella storia dei test di guida autonoma sembra legato alla volontà dell'azienda di sviluppare un suo sistema di sensori rivelatisi però inadatti, leggi qui. L'AD Uber ha infatti dichiarato “penso che non cercheremo di possedere la tecnologia da soli. Faremo licenze a terzi”.