Uber, Kalanick lascia e l'azienda annuncia regole severe per i dipendenti

Uber, Kalanick lascia e l'azienda annuncia regole severe per i dipendenti Travis Kalanick

Travis Kalanick, CEO e fondatore di Uber, prende una pausa di riflessione e lascia la guida dell'azienda. Ai dipendenti si chiede rigore e moralità

15 Giugno 2017 - 07:06

Acque particolarmente agitate nelle ultime ore in casa Uber, in un momento decisamente interlocutorio per la compagnia di ride sharing il suo fondatore Travis Kalanick ha deciso di lasciare il timone dell'azienda. Dichiarandosi in aspettativa a tempo indeterminato, il manager ha comunicato ai propri dipendenti di voler lasciare la carica di amministratore delegato; di certo non è un segno positivo e il malcontento tra i tanti investitori è tanto. Kalanick non è l'unico ad aver fatto le valigie, ieri ha presentato le dimissioni anche il direttore David Bonderman, accusato di accuse sessiste. Tornerà il sereno sul management Uber o è l'inizio del declino?

CON UNA MAIL SI È CONGEDATO KALANICK Da qualche giorno ai piani alti di Uber si respira un'aria strana e la conferma che qualcosa non sta girando per il verso giusto è giunta via mail. È stato infatti con un messaggio di posta elettronica che Travis Kalanick ha comunicato a tutti i dipendenti la sua volontà di ritirarsi con effetto immediato prendendo un periodo di congedo. A spingere il manager al ritiro, forse temporaneo, sarebbe stata la recente scomparsa della madre, triste evento che lo avrebbe spinto a un periodo di profonda riflessione sul proprio futuro personale e lavorativo. Da alcune fonti si apprende che il congedo di Kalanick farebbe parte di un piano di riassetto radicale sia del management che dell'organico (Sapevi che in gennaio anche il direttore finanziario di Uber si è licenziato?).

NUOVO CODICE ETICO IN UFFICIO In allegato alla missiva del congedo Travis Kalanick ha trasmesso un dossier di 13 pagine nel quale indica una serie di raccomandazioni per cambiare le procedure aziendali e dettare nuove regole per quello che egli stesso definisce Uber 2.0. Secondo quello che al momento è l'ex CEO della compagnia di Ride Sharing è necessario riscrivere il codice morale e culturale dell'azienda (Leggi qui come si è conclusa la vicenda legale di Uber in Italia). Dall'inizio dell'anno sono stati licenziati 20 dipendenti e sono state presentate 215 denunce per molestie sessuali e altri cattivi comportamenti durante gli orari lavorativi. Per Kalanick è arrivato il momento di dire basta ai party aziendali, al consumo di alcool negli eventi di lavoro e negli uffici oltre a formalizzare il divieto di relazioni tra impiegati e manager.

QUALE SORTE PER I MILIARDI DI INVESTIMENTI RACCOLTI DA UBER Proprio per alcune battute sessiste riguardo i numerosi casi di molestie sessuali è stato costretto alle dimissioni David Bonderman, membro della società di private equity TPG che ha investito in maniera cospicua in Uber negli ultimi 4 anni. Questa baraonda sta preoccupando non poco i tanti investitori che dal 2009 a oggi hanno conferito nelle casse di Uber qualcosa come 15 miliardi di dollari. Ci si interroga ovviamente sul futuro della compagnia la quale, oltre alle cause con Waymo e i problemi della sperimentazione sulla guida autonoma (Leggi qui perché Uber ha interrotto i test stradali senza conducente), deve fare i conti con manager che mollano e scandali a luci rosse.

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