Uber: la Volvo “autonoma” passa col rosso. L'azienda si difende [VIDEO]
Un video mostra una delle Volvo autonome di Uber passare col rosso a San Francisco ma l'azienda dice: c'era un guidatore. Polemiche sui test in strada
Quanti caratteri si digitano, quante parole e video si dedicano ogni giorno alla guida autonoma? Il numero esatto è impossibile da quantificare ma si tratta indubbiamente di una quantità rilevante, molto rilevante. Questa incredibile tecnologia, con le prospettive di guadagno e nuovi modelli di business che offre, fa gola a tutti. Le Aziende di Car-sharing e Car-hauling, per esempio, vedono nella guida autonoma la possibilità di far lavorare facilmente e più intensamente le loro flotte. Ma il diavolo si annida nei particolari e un breve video che mostra una Volvo autonoma di Uber passare con il rosso fa montare le polemiche.
AUTONOMA MULTATA Uno dei cavalli di battaglia dei sostenitori della guida autonoma è la “prudenza” delle auto-robot: esse non soltanto non bevono e non si distraggono ma sarebbero intrinsecamente ligie al codice della strada (leggi dell'inquietante verità di Mercedes: le auto robot privilegeranno la vita degli aoccupanti). I sensori delle quali sono provviste riconosceranno infatti, oltre alle linee di carreggiata e agli altri utenti della strada, anche la segnaletica (se ne parla già da tempo, leggi di Opel Eye premiato da NCAP). Tutto a posto, quindi: questa tecnologia, già collaudata, sarà ancor più perfezionata nelle sofisticate auto robot. Eppure non tutto sembra filare liscio: avevamo fatto appena in tempo a parlare dell'inizio dei test di guida autonoma Uber-Volvo a San Francisco che arriva un video (lo trovate qui sotto) che immortala una delle Volvo autonome passare con il rosso!
UOMO DISTRATTO O “TOPPA” CIBERNETICA? Nei pochi secondi messi su Youtube da Daily News si vede l'auto con la dashcam fermarsi prudentemente ad un attraversamento pedonale (il giallo negli USA dura pochi istanti). Anche gli altri veicoli fanno lo stesso, le “zebre” sono libere dalle automobili e un pedone inizia ad attraversare la strada quando una grossa Volvo supera l'auto con la videocamera e passa le strisce pedonali con il semaforo rosso in bella evidenza. Un particolare attira l'attenzione: nell'auto, che peraltro procede a bassa velocità, a un certo punto si accendono le luci di stop, con un comportamento che richiama quello di chi si accorge del rosso in ritardo e passa col piede sul freno per essere pronto in caso di pericolo. Sapremo mai se è stato proprio il cervellone che ha avuto un comportamento ambiguo o la frenata è invece imputabile al guidatore umano, che si è accorto che il robot aveva “toppato” e ha prudentemente poggiato il piede sul pedale? Uber non ha dubbi: la responsabilità è del guidatore! L'azienda fondata da Travis Kalanick (chiamato da Trump come consigliere insieme ad Elon Musk, in segno di disgelo verso la New Economy) si è infatti affrettata a comunicare che in quel momento alla guida c'era l'autista umano e che quindi il sistema computer-sensori-software Otto (leggi di Uber che compra Otto e si allea con Volvo per i taxi robot) è innocente.
NON È COLPA NOSTRA In effetti anche la sperimentazione che Volvo e Uber stanno conducendo a Pittsburgh prevede un guidatore umano pronto a prendere il controllo in caso di bisogno. La polemica però si alimenta anche da altri fronti: non solo ci sarebbero stati altri episodi del genere ma le autorità californiane, per bocca del consigliere Brian Soublet, mercoledì hanno ingiunto ad Uber di fermare le sue automobili a guida autonoma, pena un'azione legale, perché non hanno il permesso di sperimentare la guida driverless. Giovedi Uber ha comunicato di aver sospeso il guidatore responsabile del passaggio con il rosso avvenuto di fronte al San Francisco Museum of Modern Art, rimarcando che l'errore umano è proprio ciò che la guida autonoma vuole evitare. Le parole di Anthony Levandowski, capo della divisione Advanced technology di Uber, sono state tutt'altro che difensive. Levandowski ha infatti sostenuto che le Volvo di Uber non hanno bisogno di autorizzazioni, dato che esse hanno a bordo sempre un guidatore e non sono veicoli completamente autonomi. Non pago di questo, ha rilanciato dicendo che “regole e requisiti inutilmente complicati potrebbero causare un rallentamento dell'innovazione”, citando il fatto che diverse aree al di fuori della California si caratterizzano per essere “pro tecnologia”: alludeva anche a quel Michigan che permette la circolazione anche alle auto-robot che non fanno test?