Tutto rimandato al 7 luglio: per ora, UberPop sospeso
Tutto rimandato al 7 luglio. Il tribunale di Milano ha rigettato la richiesta di sospensiva dell'ordinanza del 26 maggio 2015 con cui era stato stoppato in tutta Italia il servizio dell'app UberPop (taxi alternativo di cittadini privati senza licenza); il 7 luglio è prevista l'udienza sul ricorso di merito, ma intanto la società deve disattivare il servizio entro oggi. Tutto è iniziato il 26 maggio, con la vittoria dei tassisti: il blocco di UberPop era stato disposto in via cautelare, così come l'inibitoria del servizio. Il magistrato aveva dato a Uber quindici giorni di tempo per adeguarsi, pena sanzioni. Secondo il giudice, UberPop non dà vantaggi alla collettività e svolge di fatto l'attività di taxi senza però che gli autisti siano in possesso della licenza. Per il magistrato, UberPop interferisce con il servizio taxi organizzato dalle società, svolto dai titolari di licenze: “Un vero salto di qualità nell'incrementare e sviluppare il fenomeno dell'abusivismo”. Zac De Kievit, Legal Director Uber Europa, aveva subito contestato: “Siamo ovviamente molto dispiaciuti dalla decisione presa oggi su Uberpop, una decisione che rispettiamo ma non comprendiamo. Ora faremo appello per evitare che centinaia di migliaia di cittadini italiani siano privati di una soluzione sicura, affidabile e economica per muoversi nelle loro città”.
UBER ATTACCA ANCORA – In merito alla decisione del tribunale di Milano, commenta così Benedetta Arese Lucini, General Manager di Uber Italia: “Siamo dispiaciuti per la decisione del giudice di non permettere che UberPop continui a operare tra oggi e quando ci sarà la prossima udienza. Ovviamente, la rispetteremo, ma continueremo a batterci legalmente affinché le persone possano continuare ad avere un'alternativa affidabile sicura ed economica per spostarsi in tante città. E perché non venga negata a migliaia di driver una risorsa economica”. Poi ecco l'affondo: “Moltissimi nelle ultime settimane ci hanno sostenuto, cittadini, opinion leader, associazioni di consumatori. È la dimostrazione che il nostro servizio è amato, proprio perché utile e decisivo per la mobilità cittadina. E anche l'Autorità dei trasporti ha chiarito ancora una volta la necessità di una nuova regolazione per servizi innovativi come il nostro. Ora tocca alla politica portare l'Italia verso l'innovazione, prendendo le decisioni necessarie per permettere la mobilità del futuro”.
A CHE COSA SI RIFERISCE – In effetti, Altroconsumo, fra le varie associazioni, sta con Uber: “L'ordinanza è contraria agli interessi dei consumatori poiché interpreta in maniera stringente, conservativa e protezionistica la norma attualmente in vigore, obsoleta in relazione al servizio di trasporto privato offerto da UberPop. È evidente che il servizio non possa essere considerato un normale servizio di taxi, ma l'offerta è diversa, non direttamente sovrapponibile a quella esistente: di fatto, a prezzi competitivi, UberPop raccoglie bacini di utenza differenti e dunque impedirne l'esercizio è contrario agli interessi dei consumatori, nonché allo sviluppo efficiente e innovativo del mercato.La rapidità con cui si è imposto questo nuovo scenario di mobilità nelle grandi città è legata a un vuoto normativo, che va colmato: bisogna bilanciare l'innovazione con nuove regole. Ma anche cambiare mentalità nell'offerta dei servizi, perché la tecnologia non può vincere da sola la battaglia contro la miopia del monopolio”. E pure l'Autorità dei trasporti s'era fatta sentire, sollecitando parlamemento e governo a svecchiare il codice della strada, così da favorire nuove forme di “economia in condivisione”, sharing economy: ha suggerito un intervento legislativo che tenga conto dell'attività dei servizi di trasporto pubblico che vengono attuati grazie a sistemi tecnologici, come Uber. Secondo l'Autorità dei trasporti, la diffusione dei “servizi tecnologici per la mobilità impone di riconsiderare l'adeguatezza degli istituti e delle categorie giuridiche sulle quali si è fondata sinora la regolazione della materia”.
I TASSISTI ESULTANO – Di contro, l'Unione Artigiani parla di una “nuova vittoria dei tassisti milanesi, che sostenuti dalle associazioni di categoria hanno intrapreso una battaglia legale contro il servizio UberPop. Il ricorso urgente presentato dagli avvocati del gruppo Uber volto a fare sospendere gli effetti dell'ordinanza del tribunale di Milano dello scorso 26 maggio, che ha decretato lo stop di Uber Pop per concorrenza sleale, è stato respinto”. Ma, al di là del fatto che la partita è apertissima, ad aver perso davvero sono i nostri politici, che da mesi promettono di mettere mano alla questione con nuove regole, dimostrandosi alla prova dei fatti incapaci di modificare norme antiquate.
Fabio
03:42, 12 Giugno 2015E la legislazione che si deve adeguare al mondo, non il contrario. Aspettiamo l'udienza di Luglio!Nel frattempo, le altre varie versioni di UBER ( UberBlack e UberVan ) continueranno a circolare regolarmente a Milano e Roma ed Uber continua ad offrire 20 DI CREDITO GRATIS all'iscrizione ( http://bit.ly/Uber20s ) o inserendo il codice xxxxxxxxxx direttamente nell'applicazione.