Il CEO di Uber Travis Kalanick annuncia sui social di essersi dimesso dal consiglio di Trump. Elon Musk potrebbe seguirlo per non compromettere Tesla
A pochi giorni dall'insediamento ufficiale del nuovo presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump cominciano a muoversi delle acque importanti, soprattutto dopo la volontà presidenziale di chiudere il confine con il Messico. Dietro front del CEO di Uber, Travis Kalanick, che direttamente attraverso i social network ha diffuso la notizia della sua dimissione. In pericolo anche i preordini della Tesla Model 3, che molti acquirenti hanno cancellato a causa delle scelte politiche di Elon Musk.
LE DIMISSIONI DI KALANICK Il CEO di Uber, Travis Kalanick, scelto dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump per far parte del proprio pool di consiglieri, ha lasciato il suo posto a causa del provvedimento anti-immigrazione che Trump ha avviato. Il forum strategico messo in piedi dal neopresidente USA ha cominciato così a perdere il primo importante pezzo, poiché Kalanick ha consegnato la lettera di dimissioni ed annunciato direttamente sui social network la sua dipartita come Consigliere Economico. Al suo seguito online ha dichiarato che “oggi ho parlato brevemente con il presidente del suo ordine esecutivo sull'immigrazione e delle implicazioni per la nostra società – ha scritto Kalanick – e gli ho fatto sapere che non sono in grado di poter essere parte del suo consiglio economico. Far parte del gruppo non doveva rappresentare un endorsement del presidente o della sua agenda ma, sfortunatamente, è andata esattamente così”.
ELON MUSK NEL MIRINO Che una buona parte del popolo americano non sia favorevole alla politica di chiusure delle frontiere avviata da Trump l'ha sperimentato direttamente anche il CEO di Tesla, Elon Musk. Nell'occhio del ciclone ci sarebbero i preordini della Tesla Model 3, la tanto attesa “elettriche per le masse” che avrebbe dovuto fare la sua apparizione sul mercato nel corso del 2017 ma ha già subito uno slittamento al 2018 (leggi di come Elon Musk abbia dichiarato impossibile cominciare a produrre la Tesla Model 3 a partire dal 2017): molti dei potenziali clienti che l'hanno preordinata – operazione che, ricordiamo, ha richiesto il versamento di una caparra pari a 1.000 dollari – hanno annullato l'operazione per protesta contro Elon Musk (leggi del boom di ordini avuto dalla Tesla Model 3). Quest'ultimo avrebbe avuto la “colpa” di non aver protestato in modo sufficientemente forte contro la costruzione del muro al confine con il Messico ed il bando degli immigrati di 7 Paesi a maggioranza islamica.
FORUM ALLO SBANDO Elon Musk potrebbe seguire in modo deciso l'azione di Kalanick, lasciando a sua volta il Forum Economico per evitare di perdere ulteriori consensi e, soprattutto, potenziali clienti, un colpo che potrebbe essere fatale per l'azienda considerando i numeri in gioco. Questo pezzo del puzzle si inserisce in un panorama politico che ha visto le Case Auto riconsiderare i propri piani economici dall'elezione di Donald Trump (leggi dell'elezione di Donald Trump che fa tremare le case auto), con FCA che ha annunciato un investimento di 1 miliardo di dollari in USA (leggi dell'investimento miliardario di FCA in USA).