L'americana Paice attacca: il gruppo Volkswagen usa molti nostri brevetti per auto elettriche e ibride ma non ha le licenze. Nuovo caso Hybridgate?
Se sulle auto falsamente pulite si è scatenato uno scandalo planetario, le auto veramente meno inquinanti rischiano di trovarsi al centro di un'altra contesa, questa volta a base di brevetti e licenze.
L'IBRIDO NASCE DA QUI La storia inizia con una recente denuncia presentata alla U.S. International Trade Commission da due aziende di Baltimora, Paice LLC e Abell Foundation il 15 aprile 2016; la denuncia è stata successivamente modificata a fine aprile. Nell'esposto, che prospetta la violazione della sezione 337 del Tariff Act del 1930, si solleva una presunta violazione dei brevetti – depositati dai denuncianti – durante l'importazione e la vendita negli Stati Uniti di alcuni veicoli ibridi e loro componenti. USITC ha identificato società da “intervistare” nell'ambito di questa indagine: si stratta di Volkswagen AG, Volkswagen Group of America Inc, Porsche AG, Porsche Cars North America Inc, Audi AG e Audi of America LLC. Si tratta quindi dei principali marchi del gruppo Volkswagen, con le loro Case madri in Germania e i loro branch americani. Notiamo che l'istituzione dell'indagine (è la numero 337-TA-998) non implicava assolutamente che USITC avesse preso decisioni nel merito di questo caso: esso è stato assegnato ad un giudice di diritto amministrativo della USITC che pianificherà un'udienza nella quale si deciderà se ci sia stata una violazione della sezione 337. In caso affermativo USITC fisserà un termine per il completamento delle indagini.
SI PUÒ INVESTIGARE È storia recente, recentissima anzi: proprio ieri USITC ha deliberato di iniziare un'indagine formale su Volkswagen, Audi e Porsche in base alla denuncia presentata da Paice sulla violazione di brevetti riguardanti veicoli ibridi, un settore nel quale è attivissima sin dal 1992: un'udienza probatoria verrà tenuta in una data da definire da un giudice amministrativo di ITC. Paice ha quindi ottenuto che quelle aziende siano indagate per violazione dei suoi brevetti; Robert Oswald, CEO dell'azienda, ha commentato così: “È ormai chiaro che USITC prende sul serio le nostre richieste e ritiene che un'indagine completa sia giustificata. L'indagine dimostrerà che VW, Audi, Porsche stanno utilizzando la nostra tecnologia brevettata per i veicoli ibridi (leggi la prova su strada della Golf GTE Hybrid Plug-in) senza una licenza e non dovrebbe quindi essere consentita l'importazione dei loro veicoli negli Stati Uniti”. Una ricerca di Griffith Hack, una società australiana specializzata in proprietà intellettuale, ha analizzato 58.000 brevetti intorno alle auto ibride stabilendo che, biennio 2009-2010, 4 dei 10 più importanti brevetti nel settore erano targati Paice, classificati nelle posizioni 1, 2, 4 e 7; gli altri erano di Equos Research, Hybricon, Toyota, Ford, Hitachi e Honda.
UNA STORIA AVVENTUROSA Paice ha in corso anche una litigation con Ford per una violazione dei brevetti e, dopo un'iniziale vittoria del Costruttore, ha deciso di ricorrere in appello. Turbolenze simili sono incorse anche con Toyota e Hyundai/Kia ma nel loro caso Paice è uscita vittoriosa, ricavando dai coreani 28,9 milioni di dollari; i costruttori coreani hanno poi, nel dicembre del 2015, firmato un accordo di licenza con Paice e anche Toyota ha seguito una strada simile. Ed è proprio sulle licenze che è esploso l'affaire con VW: Paice rende infatti noto, attraverso il suo sito, che nel periodo 2001 al 2004 i suoi ingegneri hanno trascorso oltre 350 giorni in Germania per condividere la sua tecnologia ibrida brevettata con Volkswagen. Paice ha seguito con il costruttore diversi modelli di funzionamento e ha fornito VW moltissimi suoi algoritmi di modellazione e controllo computerizzati. Volkswagen, sempre secondo Paice, dopo aver imparato tutto ciò di cui aveva bisogno, ha interrotto bruscamente la collaborazione e non ha mai chiesto in licenza la tecnologia di Paice. In quegli anni, e precisamente nel 2005 , VW ha deciso di sbarcare negli USA (ne abbiamo parlato a proposito dei 480 esperti che stanno conducendo l'indagine interna VW) concentrandosi sullo sviluppo dei propri “clean diesel” invece di investire adeguatamente nelle ibride. Ora che la frittata del Dieselgate è fatta, il gruppo Volkswagen si butta a capofitto sull'ibrido e l'elettrico, riprendendo anche le cognizioni passategli da Paice, ma l'esportazione dei suoi modelli negli USA è ora sub iudice e non si tratta solo di un modo di dire!
nicola53
12:56, 24 Maggio 2016Se possibile avere più info. Grazie