
La gloriosa storia del Maggiolino giunge all'ultimo capitolo, ripercorriamola in attesa del nuovo corso Volkswagen: l'elettrico ID Buzz
Chiunque acquisti una Volkswagen porta con sé un pezzetto, anche minuscolo, di una storia chiamata Maggiolino. La prima versione del Maggiolino fu voluta da Hitler, poi ha conquistato gli Stati Uniti diventando icona di eccellenza e simbolo della cultura di massa. Oggi però scorrono titoli di coda, il Maggiolino saluta e si appresta a diventare ricordo, per far spazio ad un futuro fatto di kW. Già quest'anno Volkswagen lancerà i primi mezzi per consegne elettrici (scopri qui il progetto Volkswagen sui camion elettrici), mentre il pioniere in termini di trasporto persone prende il nome di ID Buzz, minibus elettrico dall'animo vintage. Anche qui dentro ci sarà un pezzo di Maggiolino, che non è stato “solo un'auto” e verrà ricordato per tanti altri motivi, ma quali sono le tappe più significative della sua storia? E chi è ID Buzz, il suo sostituto elettrico?
MACCHINA DEL POPOLO Il Maggiolino nasce nel 1934 da un'idea di Adolf Hitler che vuole creare una macchina del popolo, letteralmente una “Volks Wagen”. Sulla base di un progetto di Ferdinand Porsche, sì proprio quel Porsche, viene così alla luce un veicolo pensato per le persone comuni, una vettura capace di rispettare gli standard imposti da Hitler: andare a 100km/h in autostrada, fare 100 km con al massimo 7 litri di benzina, trasportare due adulti e tre bambini. Ma soprattutto doveva costare meno delle altre, risultando fin da subito una vettura competitiva sul mercato. Nel 1939 viene esposto al Salone di Berlino il primo esemplare chiamato KDF-Wagen, e sfoggia delle linee così perfette da non essere praticamente ritoccate per i successivi 80 anni. Un design all'avanguardia, pronto a perdurare nel tempo grazie al caratteristico frontale allungato contrapposto da un posteriore schiacciato, completato da forme morbide e allo stesso tempo dinamiche.
UN SIMBOLO, NON PIÙ UN AUTO Poco dopo il Maggiolino diventa icona di eccellenza grazie ai test di Gianni Mazzocchi, allora editore della rivista Quattroruote. La prova, eseguita nel 1959, consisteva nel percorrere per 100 volte l'autostrada del Sole da Milano a Bologna senza fermarsi mai, Il Maggiolino la superò a pieni voti coprendo una distanza di 18.664 km alla velocità di 110km/h. In un test successivo furono percorsi ben 200 giri a 130 km/h, mostrando degli standard di qualità talmente elevati da permettere di eliminare il periodo di rodaggio della vettura. Proprio negli anni '50 dalla stessa efficace piattaforma del Maggiolino si presenta il Volkswagen Bulli, minibus proposto in versione bicolore Samba Bus e in forma di camper, lo storico Westfalia. Contemporaneamente il Maggiolino entra nella cultura di massa con la famosa serie cinematografica di Herbie, o ancora come macchina utilizzata da Dylan Dog, e il Bulli viene identificato come simbolo di quella cultura hyppie che stava spopolando gli anni '60. In altre parole, tutti in quel periodo volevano quell'auto, chi per essere elegante chi per sentirsi libero, ma solo dal 1967 gli venne dato il nome attuale prendendo spunto da una pubblicità che identificava la vettura sotto il nome di “Kafer”, che tradotto in italiano vuol dire appunto Maggiolino.
LA CRISI E I CAMBIAMENTI Negli anni '70 nascono la Golf e la Passat, due modelli Volkswagen destinati a sostituire il Maggiolino, quest'ultimo però resiste soprattutto al di fuori dell'Europa e rimane per anni la vettura delle famiglie statunitensi. C'è bisogno però di un cambiamento essenziale e viene svelato il Maggiolone, che presenta un'estetica modificata per dare una maggiore sensazione di imponenza; dal punto di vista meccanico vengono introdotti l'avantreno McPherson e il retrotreno con semiassi a doppio snodo. Il vero drastico cambiamento avviene però nel 1997, con l'introduzione sul mercato della seconda generazione, il New Beetle: vettura dal design nostalgico ma completamente differente nella concezione. Il New Beetle è infatti molto simile nelle forme a quel primo Maggiolino, ma non è più una vettura popolare bensì un oggetto alla moda. Mantiene i parafanghi sporgenti e anche l'impostazione degli interni rimane più o meno la stessa di una volta, ma con un tocco di tecnologia in più.
PIACERE ID BUZZ La versione ultima del Maggiolino non ha riscosso il successo sperato, i numeri non si sono mai minamente avvicinati a quelli ottenuti dai primi modelli e hanno così spinto Volkswagen a prendere una decisione molto importante: niente più Maggiolino, la produzione termina e non è prevista una terza generazione. Al suo posto ci sarà un minibus elettrico ispirato al vecchio Bulli, il nome è ID Buzz ed è appena stato presentato al Salone di Ginevra 2018 (qui puoi trovare tutte le ultime novità del Salone di Ginevra). Il look è molto simile al Bulli ma la novità è che è completamente elettrico, spinto da due motori in grado di sprigionare una potenza totale di 374 CV. Il pacco batterie da 111 kWh può essere ricaricato in 30 minuti all'80% e promette un'autonomia di quasi 600 km con una sola ricarica. Sulla piattaforma MEB del “nuovo Bulli” saranno sviluppati i futuri modelli Volkswagen ID e ID Crozz. ID Buzz sarà inoltre il primo veicolo elettrico con un sistema di guida autonoma di livello 3. Per la produzione del nuovo ID Buzz, che partirà dal 2022, è stata scelta proprio la fabbrica di Puebla, in Messico, ultimo baluardo della distribuzione del Maggiolino. Per molti non sarà un trauma facile da superare ma siamo in un momento storico importante: assistiamo all'evoluzione di Volkswagen verso la mobilità del futuro, elettrica e autonoma