Volkswagen con cinture difettose: 37 mila auto diventano a 4 posti

Il richiamo delle cinture di sicurezza posteriori non funziona e Volkswagen consiglia di attaccare un adesivo. Al via la class action
Il richiamo Volkswagen per le cinture di sicurezza posteriori difettose su Polo, Ibiza e Arona ha trovato al momento l'unica soluzione temporanea nell'apposizione di un adesivo che invita a non usare il quinto posto. Un problema che il Gruppo Volkswagen aveva inizialmente provato a risolvere con il richiamo di cui vi abbiamo parlato qui prima della scorsa estate per evitare che in situazioni di emergenza si sganciassero le cinture improvvisamente. Ora però oltre 37 mila proprietari dei modelli già richiamati si trovano a dover spiegar al quarto passeggero che non può sedersi sul posto centrale posteriore. Così chi ha comprato l'auto omologata per 5 ora si ritrova 4 posti a sedere e un grosso rischio per la sicurezza di chi dovesse per sbaglio occupare quello sconsigliato. Vediamo nei dettagli i contorni del problema che ha spinto Altroconsumo ad annunciare la class action contro Volkswagen.
DUE RICHIAMI, NESSUNA SOLUZIONE Il richiamo alle cinture di sicurezza posteriori che si potrebbero slacciare da sole, identificato con il codice 69W3 ha coinvolto, come spiega Altrocosumo, 27.615 Volkswagen Polo e 10.009 Seat Ibiza e Arona ma a un primo tentativo di ripristinare la sicurezza delle fibbie, è seguita una seconda comunicazione, quella che ha scatenato la decisione di lanciare la class action contro il Costruttore. Dopo la prima campagna di richiamo in cui l'intervento della rete non avrebbe sortito l'effetto sperato, Volkswagen ha diramato una seconda comunicazione (69X5) spiegando ai clienti che mentre si sta cercando la soluzione al problema è opportuno attaccare un adesivo (nell'immagine sotto) per evitare che un passeggero possa sedersi al posto centrale posteriore. Ma procediamo per gradi per capire come si è arrivati a questa soluzione palliativa che ha scatenato il malcontento dei consumatori.
LA SICUREZZA APPESA A UN ADESIVO Poche parole nella lettera inviata ai clienti da Volkswagen “Su alcune vetture è possibile che in eccezionali condizioni di guida il blocchetto di aggancio della cintura del sedile posteriore sinistro si apra inavvertitamente”. In pratica, a causa dell'altezza differente tra le fibbie del passeggero centrale e quella del passeggero laterale sinistro (immagine di copertina), in una situazione remota ma comunque verificabile come un cambio di direzione improvviso o una frenata brusca, la cintura del passeggero centrale può slacciarsi. La “soluzione intermedia” che avrebbe dovuto riportare le fibbie alla stessa altezza, che secondo alcuni lettori ha richiesto circa un'ora di lavoro, non è servita a nulla (“non è in grado di garantire la sicurezza in modo duraturo”, si legge) poiché Volkswagen ha comunque sconsigliato nel modo più categorico l'utilizzo del posto centrale finché non sarà identificata la soluzione al problema. Il rischio, come avrebbero lamentato già alcuni clienti Volkswagen, è che l'adesivo possa staccarsi se attaccato su superfici non perfettamente lisce o comunque portando l'auto al lavaggio.
LA CLASS ACTION AL VIA Altroconsumo dal canto suo ha già annunciato che come per il dieslegate, avvierà una classaction considerato che il problema delle cinture difettose limita la sicurezza dell'auto e nel caso non dovesse risolversi in tempi brevi (10 giorni a far data dalla missiva ufficiale del 23 ottobre 2018), l'associazione è pronta a reclutare una schiera di clienti già avvelenati per il precedente caso. Alla richiesta di ripristino immediato delle cinture di sicurezza, qualora non dovesse essere possibile, Altroconsumo chiede la sostituzione dell'auto o il rimborso del 20% del valore. Se non avete ancora ricevuto alcuna comunicazione rivolgetevi alla rete Volkswagen per essere certi che le cinture di sicurezza della vostra auto siano efficienti.