Il nuovo AD Volkswagen avvia un riassetto della produzione e una spending review per tagliare i costi dei nuovi modelli e massimizzare i margini
Una campagna pubblicitaria Volkswagen di qualche anno fa aveva come protagonista Bill Right, il simpatico “consulente riduzione costi”, che proponeva folli tagli e modifiche per ottimizzare i costi di produzione della Polo. Inascoltato negli spot, Mr. Right è forse stato profetico, dato che, appena insediatosi, il nuovo amministratore delegato VW ha iniziato una vera e propria spending review interna.
FARE CASSA RIDUCENDO I COSTI – Dopo essere stata travolta dallo scandalo delle emissioni taroccate (leggi qui tutte le novità sul dieselgate), Volkswagen sta conoscendo una realtà alla quale non era di certo abituata. Forte del suo potere commerciale e della sua immagine, un tempo inossidabile, la Casa di Wolfsburg ha sempre aggiornato i propri modelli con molta flemma (se non lentezza), cosi come ha affrontato l'esplorazione dei mercati emergenti con calma olimpica. La pacchia è finita. Con lo zelo di Bill Right, il nuovo AD Herbert Diess ha subito affrontato il non semplice compito di cambiare l'assetto dell'azienda, operando tagli e proponendo soluzioni per massimizzare i margini. La necessità di far cassa è in gran parte dettata dal fardello di sanzioni economiche che da un momento all'altro potrebbe piombare sulle spalle del gruppo tedesco (scopri tutte le auto coinvolte nel Dieselgate VW).
PAROLE D'ORDINE: EFFICIENZA – La ricetta che il nuovo manager di Wolfsburg ha proposto è piuttosto articolata e investe con veemenza il ramo aziendale preposto allo sviluppo dei nuovi prodotti (questi i propositi dell'AD Volkswagen dopo l'insediamento). Fino a ieri le varie fasi di vita di un veicolo erano seguite da più divisioni, spesso slegate tra loro. Diess ha imposto una organizzazione totalmente nuova, di tipo verticale, creando quattro aree produttive, suddivise per categorie di veicoli, ognuna delle quali seguirà il ciclo di vita di un modello dallo stadio di progettazione fino alla fine del ciclo di vita commerciale. Questa impostazione, secondo Herbert Diess, è molto più efficiente e permette di tagliare 1 miliardo di euro l'anno dal budget destinato allo sviluppo.
QUATTRO AREE DI SVILUPPO – Il nuovo AD Volkswagen non ha sposato le proposte di Bill Right (nell'immagine sopra il personaggio dello spot VW) “..nella Polo le ruote hanno 5 bulloni, se noi come altri nella categoria ne mettiamo 4….Bang! 20% di risparmio!..La gente ama le vibrazioni “, ma ha creato quattro aree di sviluppo: Small, con a capo Klaus-Gerhard Wolpert seguirà le citycar, le utilitarie e il segmento b, compreso il prossimo SUV compatto; Compact, guidata da Karlheinz Hell gestirà la Golf e tutte le sue varianti; Medie e Grandi, capitanata da Elmar-Marius Licharz comprende le grandi berline e i luxury SUV; Elettriche, affidata a Christian Senger gestirà le versioni elettriche di UP e Golf (leggi la nostra prova della VW Golf GTE), oltre ai modelli che verranno sviluppati in futuro. Tutti i capo-area scelti da Diess sono uomini “presi” da Volkswagen o da altre aziende del Gruppo, con precedenti incarichi di responsabile acquisti o product manager.