
Si vocifera che lo stabilimento trasparente della Phaeton chiuderà presto. Mueller: è tempo si risparmi e 8 auto a settimana non giustificano i costi
Lo scandalo “dieselgate” propone di tanto in tanto scenari nuovi e al gruppo Volkswagen problemi da risolvere. L'ennesimo si è scoperto leggendo le pagine del settimanale tedesco di economia “WirtschaftsWoche”, che ha raccontato di come in Volkswagen si stia pensando di chiudere la fabbrica di Dresda che produce la Phaeton. Il provvedimento potrebbe essere valido, se si considerano i numeri dell'ammiraglia tedesca, ma questo vuol dire anche che il Gruppo taglierà la produzione delle automobili di nicchia? Questa paura aleggia negli ambienti del Gruppo tedesco da un po' di tempo.
LA FABBRICA DI CRISTALLO – In Volkswagen la chiamano anche la “fabbrica trasparente” e un motivo c'è: quando i cliente vanno a ritirare la loro nuova Phaeton, possono assistere alle ultime fasi di assemblaggio e di preparazione prima della consegna, insomma, un po' come veder nascere la propria nuova automobile. C'è un però: in un periodo di riduzione dei costi, tutto questo è superfluo, è quanto sta pensando il Costruttore tedesco, anche perché 8 Phaeton a settimana non possono più costare così tanto a un'azienda in crisi (con le vendite in calo). La domanda è: si chiude la fabbrica di Dresda o si tagliano anche le produzioni di nicchia? In merito alla prima, in Volkswagen hanno fatto sapere che per il momento i 500 dipendenti della fabbrica di cristallo verranno dirottati in altri stabilimenti in Germania, quindi, tutto sommato, il posto di lavoro momentaneamente è salvo. Lo stesso Matthias Mueller, appena insediato, ha promesso agli operai che l'occupazione sarebbe stata garantita a tutti i lavoratori, almeno per i prossimi due anni, dopo i quali è necessario valutare lo stato di salute del Gruppo.
NUOVE STARTEGIE – In risposta alla seconda domanda, tutto è ancora da vedere. Ciò che si sa, è che la prossima settimana sarà decisiva per la Volkswagen, in quanto più volte il Consiglio di sorveglianza dovrà riunirsi per decidere il nuovo riassetto aziendale, quindi anche le nuove strategie (dal momento che i problemi continuano ad aumentare, anche per i motori a benzina “truccati”). Chiaramente tra queste, figura l'ipotesi di rivedere tutto ciò che concerne la produzione dei modelli di nicchia, che richiedono investimenti importanti per numeri meno eclatanti (anche perché il Gruppo sta iniziando a pagare le sanzioni per i “peccati” commessi). Una delle idee paventate dal nuovo Ceo di VW, Matthias Mueller, è quella di chiudere Dresda e spostare la produzione di Phaeton a uno stabilimento che costruisce simili modelli Audi e Porsche. Automotive News Europe, sentita questa voce, si è interfacciata con la Volkswagen, che non ha né confermato, né smentito, la pista sembra quindi buona. Ricordiamo che la prossima generazione di Phaeton, prevista per il 2019-2020, sarà offerta solo in modalità elettrica.
UN PASSATO GLORIOSO – Il Centro di Dresda è stato aperto perché considerato, nell'allora 2002, un fiore all'occhiello della produzione futura del Gruppo tedesco. L'impianto è considerato un gioiello architettonico ed è stato usato anche come sfondo per eventi, cerimonie, concerti e opere liriche. Bernd Osterloh, capo sindacalista dei lavoratori di Volkswagen e membro della vigilanza del consiglio ha detto che “la fabbrica di Dresda è e rimane una parte ferma della famiglia Volkswagen. Anche se il nuovo progetto Phaeton che verrà sarà totalmente rivisto e portato via dalla fabbrica di cristallo, non si può e non si deve mettere da parte l'eccellenza dello stabilimento di Dresda, a rimetterci sarebbe, prima di tutti, l'azienda stessa”. La Phaeton è costata al Gruppo tedesco più di un miliardo di euro per lo sviluppo e rappresentava la sfida alle ammiraglie degli altri marchi premium tedeschi, ovvero Bmw e Mercedes-Benz. La Phaeton però non ha mai fatto registrare numeri da “urlo” e addirittura nel 2014 le sue vendite sono calate del 30%.