30 auto elettriche entro il 2025: i piani Volkswagen sono ambiziosi e pensano alla Cina. Occorrono interi stabilimenti per le batterie
Sapevamo già che il Dieselgate avrebbe salvato le auto elettriche di Volkswagen ma i piani di Müller, per nulla conservativi ma bensì globali e ambiziosi, parlano di milioni di elettriche e ibride, per “rifornire” le quali occorreranno molte fabbriche di batterie, anche in Cina.
STERZATA ELETTRICA Matthias Müller non ha fatto giri di parole durante la 56 esima assemblea degli azionisti: “VW investirà pesantemente in un'iniziativa di elettrificazione seconda a nessuno nel settore, così come nella guida autonoma, nella digitalizzazione e in nuovi settori di attività, come i servizi di mobilità”. Uno dei cardini di questa offensiva produttiva e commerciale – che dovrebbe portare a vendite annuali globali pari a 2 / 3 milioni di auto – è la produzione di batterie, che dev'essere incrementata grandemente con nuovi stabilimenti, molto probabilmente dislocati in Cina. I conti sono presto fatti: per alimentare tutte queste elettriche a Volkswagen serve una capacità produttiva annuale di 150 GWh (150 miliardi di kWh), una massa molto maggiore di quanto si produce globalmente oggi, circa 27 Gigawattora. Questo impone la costruzione di 10 nuove fabbriche solo per alimentare le auto del Gruppo VW che, dal canto suo, punta ad una quota del 25% nel promettente (rimarrà un'eterna promessa?) e milionario mercato delle elettriche nel 2025. Questa stima delle vendite di Volkswagen è già un più che sostanziale ritocco rispetto al milione di auto consentite dalla piattaforma scalabile nata per le elettriche e fissato alla fine di maggio.
INVESTIMENTI STELLARI Apriamo un inciso: questi numeri e un calcolo a spanne permettono di ipotizzare che i pacchi batteria delle future VW avranno capacità intorno ai 60 kWh, in grado potenzialmente di assicurare l'estesa autonomia che viene promessa dal Costruttore. Gli investimenti necessari sono ingenti, circa 2 miliardi di euro a stabilimento, per un totale di circa 20 miliardi in meno di 10 anni. Non è ancora stato stabilito quanta parte di questa ingente massa di denaro sarebbe a carico di VW dato che la Società avrà bisogno di quasi tutto il resto di quest'anno per definire nei dettagli la sua tabella di marcia. La stessa fonte ha però indicato una probabile area nella quale questi impianti potrebbero essere costruiti: “La Cina sarà probabilmente uno dei primi, in quanto pensiamo che la mobilità elettrica lì si svilupperà molto presto dato lo sforzo incessante del governo locale in favore dei veicoli elettrici”. La Cina offre anche il vantaggio che VW dovrebbe finanziare soltanto metà di un'eventuale joint venture con un produttore locale, che provvederebbe alla parte rimanente. L'interesse per le batterie deriva dalla considerazione che esse rappresentano il 20/30% del valore di un veicolo elettrico e quindi ricadono nelle competenze principali di una casa automobilistica, un'idea ben diversa da quella espressa da Sergio Marchionne che apprezza poco le auto elettriche.
HAI VINTO UNA TARGA! In effetti l'inquinamento dei maggiori centri urbani cinesi ha raggiunto livelli tali (leggi che, causa smog, in Cina le auto costavano 10 mila euro in più già nel 2013) da far si che a Pechino le probabilità di riuscire ad immatricolare un'elettrica sono dell'88%, e quelle di un'auto a benzina crollano allo 0,15% mentre a Shangai la situazione è ancor peggiore. L'escalation è terribile: nel gennaio 2014 gli automobilisti di Shanghai avevano il 20% di probabilità di avere una targa con un costo medio di 73.500 RMB (Renmimbi, circa 11.300 dollari) ma nell'aprile 2016 il prezzo era salito a 85.100 RMB (13.500 dollari) e la probabilità era precipitata 4,6%; per un'elettrica le probabilità erano il 100% e il costo 0 RMB! Il problema dell'inquinamento in Cina è ancor più complicato che in altri Paesi, dato che una delle fonti energetiche più usate è il carbone non lavato, ancor più inquinante. È vero che le automobili sono la punta dell'iceberg delle emissioni nei centri urbani ma veicoli con un'autonomia in elettrico di almeno 50 km potrebbero alleviare il problema anche perché il traffico caotico della megalopoli cinesi fa funzionare i motori a scoppio in condizioni pessime per efficienza ed emissioni. Müller ha anche ribadito l'impegno di VW “nello sviluppo delle celle a combustibile, abbiamo intenzione di rimanere in partita anche in questo settore e saremo pronti quando i tempi saranno maturi. Avremo sul mercato anche veicoli con sistemi di guida autonoma sviluppati da noi entro l'inizio del prossimo decennio”.