
Volkswagen pronta a investimenti massicci pur di recuperare la posizione dominante sulla Via della Seta, General Motors permettendo
Pur non essendosi ancora definito il conto da pagare per lo scandalo delle emissioni inquinanti, la Casa di Wolfsburg non intende rinunciare alla proficua politica estera. Con lo stanziamento di 4 miliardi di euro da investire in estremo oriente, il Gruppo tedesco vuole rincorrere General Motors e riacciuffare la leadership di mercato nella Repubblica Popolare Cinese.
INIZIA LA RIMONTA PER IL PREDOMINIO DEL MERCATO CINESE – Il 2015 è un'annata che difficilmente verrà dimenticata dagli uomini Volkswagen, all'autogol plateale del Dieselgate si è aggiunta la perdita della leadership sulla piazza cinese. Per la prima volta dal 2012 la Casa tedesca si è posizionata sotto General Motors, registrando un calo del 3.5% e immatricolando “soltanto” 3.55 milioni di vetture. L'antagonista di Detroit è invece cresciuto del 5.2%, riuscendo a immettere sulle strade cinesi ben 3.61 milioni di veicoli (leggi annata record GM in Cina). La strategia dei vertici di Wolfsburg si basa principalmente sul potenziamento degli impianti produttivi e sull'introduzione di nuovi modelli ibridi ed elettrici plug-in. Secondo gli analisti della casa tedesca il mercato cinese nel 2016 continuerà a recuperare rispetto alla flessione dello scorso anno ed è previsto un aumento della domanda dal 6.5% al 7%.
I TAGLI DELLA RISTRUTTURAZIONE VW NON RIGUARDANO IL PIANO CINA – Il prezzo della rimonta non è di certo a buon mercato. Volkswagen ha stanziato infatti ben 4 miliardi di euro. Secondo quanto dichiarato da Jochem Heizmann, capo delle operazioni in Cina, il budget per il mercato cinese è stato escluso dai tagli della ristrutturazione post-Dieselgate, confermando la linea di investimenti tracciata dall'ex Presidente Winterkorn (leggi la Spending Review Volkswagen). Entro i prossimi cinque anni verranno introdotti sul mercato orientale 15 nuovi modelli a trazione elettrica e ibrida. Suv e Crossover avranno un ruolo preponderante in questa riscossa commerciale, tanto che nella futura gamma “verde” 10 modelli avranno queste tipologie di carrozzeria. La prima auto del nuovo corso cinese sarà una grande berlina ibrida su base Audi A6, la quale verrà commercializzata a marchio Volkswagen entro il prossimo anno. Fa inoltre parte dei piani di espansione del Gruppo la scalata del segmento dei mezzi pesanti. Sono infatti al vaglio possibili acquisizioni di impianti in loco e la partecipazione a gare per la fornitura di mezzi a enti pubblici.
L'AUTO ELETTRICA RIPULIRA' ANCHE LE COSCIENZE SPORCHE – Dopo l'esplosione globale dello scandalo emissioni, la tematica elettrica è divenuta prioritaria per Volkswagen. Heizmann ha riferito a tal proposito che il dipartimento ricerca e sviluppo sta mettendo a punto soluzioni per riuscire a produrre auto elettriche con autonomia pari a 600 chilometri. Inoltre, entro il 2020, il Gruppo tedesco intende realizzare e mettere in funzione una nuova piattaforma per la produrre veicoli elettrici in Cina. Per quanto riguarda invece le auto cinesi coinvolte nel Dieselgate, sempre Heizmann ha dichiarato che presto verranno effettuati i richiami per gli upgrade e il ripristino delle circa 2.000 vetture importate a Pechino e interessate al fenomeno delle emissioni truccate (leggi tutte le VW che saranno richiamate per le emissioni).