Waymo attacca Uber e chiede l'allontanamento dell'ex dipendente accusato del furto di progetti top secret. In maggio via alle udienze in tribunale
Che Uber non stia vivendo un momento particolarmente felice è ormai palese, alle problematiche legate ai test di sviluppo sulla guida autonoma si sommano le pesanti accuse di spionaggio industriale mosse da Waymo, la divisione driverless di Google (Qui le foto dei prototipi Uber coinvolti negli incidenti stradali). Da Mountain View è arrivata un'accusa specifica, i tecnici Uber avrebbero realizzato un dispositivo Lidar sfruttando i progetti e le informazioni trafugate da un ex dipendente Waymo. In maggio si terranno le prime udienze in tribunale, nel frattempo Waymo cerca di evitare che tutti i propri segreti vengano sfruttati dalla concorrenza.
OSTRACISMO VERSO L'EX DIPENDENTE INFEDELE Il tribunale federale della California ha recepito la denuncia fatta da Waymo nei confronti dell'ex ingegnere Anthony Levandownsky con la pesante accusa di aver sottratto progetti e materiale informatico top secret. Levandownsky ha fondato Otto con l'intenzione di costruire camion autonomi, cedendola successivamente a Uber che di fatto, secondo le accuse, avrebbe così potuto mettere le mani sul materiale sottratto a Waymo. In attesa che inizino le udienze in tribunale la sussidiaria di Google ha richiesto formalmente che l'ex dipendente venga allontanato da Uber, l'intento è quello di interrompere in qualche modo l'utilizzo dei documenti sottratti illegalmente (Leggi qui come Waymo ha scoperto il furto).
IL RADAR LIDAR DELLA DISCORDIA Una delle principali accuse mosse da Waymo a Uber è la realizzazione di un radar LiDAR sulla base dei progetti sottratti da Levandownsky. Tra i quasi 10 gigabyte di materiale informatico trafugato ci sarebbero proprio i dati sullo studio del radar e le informazioni per realizzarlo. A loro discolpa da Uber fanno sapere che il dispositivo realizzato è stato sviluppato ex novo in proprio e hanno messo a disposizione dei periti del tribunale materiali e documentazione tecnica del radar LiDar.
UBER DICHIARA DI NON AVER USATO NESSUNO DEI FILES RUBATI Oltre a voler dimostrare l'originalità del proprio sistema LiDAR, Uber incentrerà la propria tesi difensiva insistendo sul fatto di non aver mai preso in considerazione i circa 14 mila files reclamati da Waymo. I portavoce dell'azienda di San Francisco hanno infatti comunicato ai media che il materiale in possesso di Lewandownsky è stato completamente ignorato. Sarà interessante seguire il dibattito che si terrà nelle aule del tribunale federale della California e vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa intricata vicenda (Intanto Uber perde uomini chiave, scopri chi ha abbandonato la compagnia).