
Arriva Car eWallet, il sistema per pagamenti automatici a prova di hacker proposta da ZF, IBM e UBS. L'auto robot pagherà da sola carburante e altro
L'automobile ultimamente è vista come The Next Big Thing da molti settori industriali diversi dall'automotive. L'affermazione è paradossale solo in apparenza ed è facile capire il perché: la guida autonoma, i veicoli connessi (leggi che l'auto connessa e smart vale 14 miliardi di dollari) e l'elettrificazione allargano come praterie quelli che prima erano orticelli. In queste grandi estensioni scorrazzano Aziende prima “insospettabili”: pensiamo agli operatori telefonici, che veicoleranno Terabyte di dati, e ai costruttori di chip che sono passati dai sensori per la pioggia ai LiDAR o giù di lì. Ma le automobili moderne hanno spazi anche per aggregazioni originali, come quella che vede IBM allearsi con ZF e la la banca UBS per il servizio di pagamento automatico Car eWallet.
AUTONOMA ANCHE NEI PAGAMENTI Un'importante chiave di lettura per la nascita di questo terzetto ci viene data, ancora una volta, dai veicoli autonomi. Il comunicato stampa è piuttosto esplicito al riguardo: “le case automobilistiche, le società dell'Hi-tech, fornitori di prodotti e servizi di mobilità: tutti concorrono allo sviluppo di automobili in grado di guidare da sole. Per avere piena autonomia in viaggio, queste automobili hanno però bisogno di un 'agente' digitale in grado di eseguire indipendentemente varie attività e di autorizzare pagamenti senza che il proprietario o l'utilizzatore dell'automobile debbano agire in prima persona”.
SINCRONIA SICURA Il Car eWallet è una sorta di innovativo assistente digitale nell'automobile, in grado di effettuare pagamenti on-the-go in modo comodo e sicuro. L'assistente è però anche capace di attività “fisiche” come aprire il bagagliaio (sarebbe molto utile per le auto smart Volkswagen che possono aprire il bagagliaio con lo User-ID) o le portiere. La piattaforma Car eWallet è basata su Blockchain di IBM, una tecnologia che consente di sincronizzare le informazioni di ogni “partecipante” alla catena di transizioni del network in un record di dati affidabile e a prova di alterazioni fraudolente.
Si tratta di una sorta di libro contabile a cui tutti i “nodi” possono accedere e dove sono registrati tutti i movimenti resi possibili dall'approvazione del 50%+1 dei nodi. Un sistema di verifica aperto che non ha bisogno del benestare delle banche per operare. La sofisticata gestione garantisce che ogni utente abbia accesso solo alle informazioni che ha il diritto di visualizzare e utilizzare. Detto con altre parole, si tratta di un meccanismo di “consenso distribuito” che garantisce al sistema sia la totale tracciabilità delle operazioni sia la massima sicurezza nei processi di autorizzazione automatica. Internet 4 Things riporta che IBM, per definire quest'approccio, ha usato l'espressione Device democracy perché gli oggetti (stiamo parlando dell'Internet of Things) non dovranno più collegarsi ai Cloud che, anche se aperti, sono “luoghi” centralizzati ma dialogheranno tra loro attraverso nodi di rete distribuiti (avevamo visto reti di questo tipo parlando del chip Qualcomm dedicato alle connessioni V2X), sotto il consenso del sistema. In questo modo si garantirà una messaggistica agnostica, dal punto di vista dei sistemi e dei differenti costruttori, che va da un punto all'altro con una condivisione dei dati sicura.
OGGETTI CHE DECIDONO DA SOLI Secondo IBM Blockchain permetterà agli oggetti di attivare, inviare e autorizzare transazioni in modo completamente automatico, accedendo anche ad aggiornamenti software e persino a componenti fisiche per la manutenzione; il tutto contando sulla capacità della Rete di verificare e garantire qualsiasi tipo di operazione. È proprio quel che ci vuole per il Car eWallet, che nasce per effettuare transazioni sicure in tempo reale, senza dover inoltrare richieste o affidarsi a terzi di fiducia che facciano da ponte fra i due attori dello scambio.
Secondo i proponenti, questa piattaforma automotive, aperta e dedicata alle transazioni per i servizi di mobilità, è in grado di cambiare radicalmente l'e-commerce tra produttori, fornitori di prodotti e servizi e clienti finali (leggi di DS che lancia in UK i pagamenti digitali con la chiave dell'auto). Secondo Stefan Sommer, Amministratore Delegato di ZF Friedrichshafen, “La tendenza verso il car sharing e i futuri veicoli autonomi richiede sempre più un ecosistema di transazioni universale. La tecnologia Car eWallet ridurrà i rischi e i costi e migliorerà considerevolmente la convenienza per proprietari e utilizzatori”. Il General manager global automotive industry di IBM, Dirk Wollschläger, osserva che “la mobilità si sviluppa rapidamente e i veicoli autonomi, le automobili elettriche e i nuovi servizi di mobilità stanno diventando realtà. Insieme a UBS e ZF sviluppiamo una nuova piattaforma di mobilità che ridefinisce come, quando e dove hanno luogo le transazioni tradizionali”. Anche il punto di vista di Veronica Lange, Head of Innovations presso UBS, è simile: “Nel mondo di oggi, così interconnesso, nessuna istituzione lavora isolata. Come leader nei servizi finanziari puntiamo allo sviluppo di una piattaforma riesca ad eseguire transazioni e pagamenti fra automobili e altre macchine in modo efficiente e sicuro”.