Aprire un’officina meccanica è il sogno di ogni appassionato di motori: ecco cosa serve per farlo, i permessi, i requisiti e i costi da mettere in conto
Aprire un’officina meccanica è il traguardo ambito da ogni appassionato di motori, che dopo la formazione e l’apprendistato, decide di mettersi in proprio con una sua attività di autoriparazione. Il percorso non è sicuramente di discesa, ma con la buona volontà si riesce a superare l’iter burocratico e ottenere i permessi necessari ad aprire un’officina. Ecco cosa serve.
APRIRE UN’OFFICINA MECCANICA: COSA BISOGNA SAPERE
Innanzitutto occorre fare una precisazione importante: sebbene anche nel gergo comune si parli sempre di officina meccanica, in realtà la legge ha aggiornato la denominazione. Il 5 gennaio 2013, la legge 224/2012 in Gazzetta Ufficiale, ha segnato la nascita della professione del meccatronico. Sotto questa categoria infatti confluiscono le precedenti distinte figure del meccanico-motorista e dell’elettrauto. Così, a livello legale, non esiste più l’officina meccanica, ma più specificamente, nell’attività di autoriparazione confluiscono le distinzioni tra:
– Meccatronica;
– Carrozzeria;
– Gommista;
A livello fiscale invece tutte e tre le attività ricadono sotto lo stesso codice Ateco 45.2 di Manutenzione e riparazione di autoveicoli. Le distinzioni e le attività prevalenti tra l’officina meccanica, di carrozzeria, elettrauto, ecc., le fa la parte finale del codice (45.2X.XX).
I COSTI PER APRIRE UN’OFFICINA DI AUTORIPARAZIONE
Fatta questa premessa, quindi parleremo in modo generico di aprire un’officina di autoriparazione, per individuare quali sono requisiti, permessi e costi secondo il sito di Confartigianato Imprese. Per aprire materialmente un’officina meccatronica, di gommista o carrozziere bisogna mettere sicuramente in conto l’investimento per:
– L’acquisto delle attrezzature necessarie;
– L’acquisto del locale o l’affitto e l’adeguamento dei locali, se non già adibiti e a norma per lo svolgimento dell’attività;
– I costi burocratici relativi ai permessi da ottenere;
– Il costo del lavoro dipendente, inclusi corsi di aggiornamento, se si prevede di assumere collaboratori;
PERMESSI E REQUISITI PER APRIRE UN’OFFICINA DI AUTORIPARAZIONE
Ai costi di apertura di un’officina di autoriparazione si affiancano i requisiti necessari del titolare o del Responsabile Tecnico al suo posto:
– Titolo di studio (diploma di perito industriale o laurea in discipline tecniche);
– Attestato di qualifica professionale seguito da un anno di esperienza lavorativa retribuita (dimostrabile con versamento dei contributi) presso una ditta specializzata;
– Esperienza lavorativa di almeno 3 anni negli ultimi 5 anni come operaio specializzato;
Ovviamente se il titolare dell’officina non è in possesso di tutti i requisiti necessari, deve mettere in conto anche la nomina di un Responsabile Tecnico. Poi ci sono i vari permessi per aprire un’officina, alcuni a carattere nazionale, altri legati a ordinanze o leggi regionali. Generalmente sono necessari:
– Apertura di una Partita I.V.A.;
– Iscrizione al Registro delle Imprese e all’Albo delle Imprese Artigiane;
– Apertura di una casella di posta elettronica certificata (PEC);
– Apertura di una posizione previdenziale INPS e INAIL;
– Dichiarazione di Inizio attività (SCIA) allo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di competenza;
– Eventuale richiesta dell’autorizzazione a esporre l’insegna (e pagamento dei relativi oneri);
– Esito positivo di eventuali/necessari sopralluoghi degli organi incaricati alla verifica dell’agibilità e conformità di locali e attrezzature allo svolgimento dell’attività;
Questi sono gli step generali che possono ovviamente variare tra una regione e un’altra. Ecco perché vi consigliamo di farvi seguire da un consulente professionista per l’aspetto legale/fiscale e per le varie certificazioni necessarie allo svolgimento dell’attività di autoriparazione (Commercialista, RSPP, ecc.).