Il test dell’ADAC mette alla prova l’efficacia del gasolio HVO100: ecco come cambiano davvero emissioni e prestazioni di 4 auto
L’utilizzo del gasolio HVO 100 prodotto da oli esausti da cucina e grassi di scarto animali è l’alternativa più sostenibile al gasolio per autotrazione tradizionale che dalla fine di maggio 2024 è commercializzato in Germania. In Italia è possibile fare rifornimento con diesel HVO da molto più tempo, ma solo sulle auto con motori compatibili al gasolio green. Questo combustibile alternativo, che può essere utilizzato senza la necessità di additivi e rappresenta una speranza concreta per la riduzione dell’impatto ambientale nel settore dei trasporti. Ma cosa cambia davvero con il gasolio HVO100? Ecco il test dell’Automobile Club Tedesco (ADAC), che l’ha provato anche sui veicoli adibiti al soccorso delle sue pattuglie.
DIESEL HVO 100 E DIFFERENZE CON IL BIODIESEL
L’HVO100, abbreviazione di Hydrotreated Vegetable Oil, viene prodotto a partire da oli vegetali trattati, oli da cucina usati e grassi animali, convertendo scarti in una risorsa preziosa per l’ambiente. Questo lo distingue nettamente dai biocarburanti, come quelli derivati dall’olio di palma, che sollevano preoccupazioni riguardanti l’”erosione” dei terreni da coltivazione alimentare e la deforestazione. Tuttavia, il test condotto dall’ADAC si è concentrato principalmente sulle prestazioni e sulle emissioni dei veicoli alimentati con HVO100, lasciando in secondo piano la questione dell’origine e della sostenibilità delle materie prime utilizzate, aspetto cruciale – secondo l’ADAC – ma affidato ai produttori di carburante.
TEST E RISULTATI CON GASOLIO HVO 100
La prova dell’ADAC ha utilizzato quattro veicoli di test rappresentativi del mercato:
- BMW 520d Touring;
- Mercedes E 220d Wagon;
- Škoda Superb Combi 2.0 TDI;
- VW Caddy 2.0 TDI.
Quest’ultimo è di particolare interesse poiché viene impiegato come modello standard per il servizio di soccorso stradale dell’ADAC.
I risultati del test sono incoraggianti, secondo l’ADAC. L’HVO100 si è dimostrato pienamente compatibile con i veicoli testati, a condizione che questi fossero omologati per il suo utilizzo. Nei veicoli più vecchi, è stata osservata una riduzione delle emissioni inquinanti. Nei veicoli diesel più moderni, dotati di sistemi avanzati di post-trattamento dei gas di scarico, le differenze rispetto al diesel convenzionale (B7) sono risultate marginali, con una lieve riduzione delle emissioni di CO₂ dal 2% al 5%.
MENO CO2 MA CONSUMI PIU’ ALTI NEL TEST GASOLIO HVO 100
Tuttavia, l’uso di HVO100 comporta un leggero aumento del consumo di carburante, variabile tra l’1% e il 5%, dovuto alla densità inferiore del combustibile rispetto al diesel minerale. Questo aspetto non influisce negativamente sulle prestazioni, in quanto la potenza erogata e la silenziosità di funzionamento dei veicoli rimangono invariate. Nei modelli di veicoli più datati, si è persino registrato un miglioramento nella fluidità e nella risposta del motore.
Nelle valutazioni complessive, che vanno oltre al test dell’ADAC, tuttavia, va assicurata anche la tracciabilità delle materie di scarto impiegate. “Affinché si raggiunga il miglior equilibrio ambientale, le materie prime devono provenire da rifiuti e residui. Questo è l’unico modo per rispettare gli standard di sostenibilità e ottenere effettivamente benefici ambientali.”, conclude l’ADAC.