
In questo video spieghiamo come funzionano le gomme con una bassa resistenza al rotolamento e perché fanno risparmiare carburante
Quando si scelgono le gomme nuove è facile imbattersi in occasioni dai forti sconti che non sempre si possono rivelare un buon investimento in risparmio di carburante. Una gomma che ha una resistenza al rotolamento alta, infatti può bruciare decine di litri di carburante inutilmente. Ma come “funziona” la resistenza al rotolamento? In che modo influisce sui consumi? In questo approfondimento chiariremo cosa cambia tra una mescola rigida che scorre bene e una morbida che ha un’ottima aderenza. Dopo aver visto perché è importante usare le gomme fino a 1,6mm, nel video sotto scopriamo con Valerio Sonvilla – Responsabile Prodotto Auto e LCV di Michelin perché è importante scegliere gomme con una buona resistenza al rotolamento e come riconoscerle.
LE GOMME ASSORBONO 1/5 DI CARBURANTE
Come ci spiega Valerio nel video qui sopra, la resistenza al rotolamento delle gomme è per buona parte, insieme alle deformazioni del battistrada responsabile di assorbire l’energia che brucia circa 2 euro di carburante ogni 10. A causa della sua elasticità la gomma si deforma sottoposta alle spinte quando l’auto accelera o frena. Questa energia è dissipata sotto forma di calore proveniente dal carburante ulteriore consumato per la resistenza al rotolamento. Il consumo di carburante è imputabile però in gran parte anche al battistrada che si deforma sia a livello macroscopico (deformazioni nella massa per effetto del carico) che a livello microscopico (deformazioni superficiali dei tasselli che si adattano alle irregolarità della strada e dare aderenza. La frequenza di deformazione della gomma è la chiave di svolta che ha permesso di combinare i benefici delle mescole rigide (e più risparmiose) alle mescole morbide (con maggiore aderenza).
RESISTENZA AL ROTOLAMENTO E ADERENZA
La differenze tra mescole a bassa resistenza al rotolamento e mescole con un’elevata resistenza al rotolamento spiegata nel video da Valerio, si comprende facilmente dall’immagine qui sopra. La prima avrebbe una buona rigidezza, scorrerebbe bene ma con scarsa aderenza. La seconda che avrebbe un’eccellente aderenza ma con consumi di carburante elevati. La soluzione si è raggiunta con lo sviluppo di mescole a bassa resistenza al rotolamento che hanno un comportamento ibrido. Con deformazioni periodiche a bassa frequenza (come quelle nella massa) la mescola si comporta come una a bassa isteresi (rigida). Mentre ad alta frequenza le deformazioni superficiali dei tasselli si comportano come una mescola a forte isteresi (morbida) e quindi con una maggiore aderenza.
150 LITRI IN MENO DI BENZINA OGNI 40 MILA KM CON BASSA RESISTENZA
Per scegliere consapevolmente pneumatici che hanno una bassa resistenza al rotolamento e fanno risparmiare carburante non bisogna per forza essere degli esperti di pneumatici. Basta controllare che il primo ideogramma dell’etichetta energetica abbia una lettera più alta possibile e vicina alla A. Anche se spesso e volentieri si potrebbe sottovalutare questo dato in favore di un prezzo più vantaggioso nell’acquisto, bisogna sapere che ad ogni lettera corrisponde un consumo maggiorato di carburante tra 0,1 e 0,15 litri. Ciò significa che tra una gomma che ha un’efficienza A e una G ci passa un consumo maggiorato di 0,65 litri di carburante ogni 100 km. Facendo una stima diventano un risparmio di 150 litri di carburante ogni 40 mila chilometri. Una cifra spaventosa rispetto all’investimento iniziale per l’acquisto di gomme premium di qualità e una quantità di emissioni inutili che si risparmi all’ambiente.