
Abbiamo guidato le versioni sportive delle compatte Alfa Romeo, con il cambio TCT. Ecco come vanno le Giulietta e MiTo Quadrifoglio Verde
Dopo aver debuttato lo scorso marzo al Salone di Ginevra, le nuove Alfa Romeo Giulietta e MiTo Quadrifoglio Verde sono arrivate finalmente su strada e in pista. Infatti la presentazione stampa internazionale è avvenuta al Balocco Proving Ground, ovvero il più grande centro di collaudo del Gruppo FCA, dove, di recente avevamo provato in anteprima l'Alfa Romeo 4C. Ed è proprio dall'Alfa 4C che la nuova Giulietta Quadrifoglio Verde, a 60 anni dalla nascita del modello, eredita il powertrain. A bordo troviamo infatti il famoso Turbo Benzina 1.750 (oggi con 240 cv) ed il cambio automatico a 6 marce TCT in dote alla super sportiva 4C. Mentre sulla MiTo abbiamo il classico 1.4 multiair da 170 cv, sempre accoppiato con il cambio automatico TCT. Per mettere alla prova le due vetture le abbiamo messe alla frusta sulle strade provinciali dell'area intorno a Balocco e le impegnative curve della pista “Misto Alfa”, tra cordoli, curve strette e paraboliche.
COME NASCE IL QUADRIFOGLIO VERDE – Perchè sulle versioni più sportive delle Alfa Romeo stradali, sin dalla Giulia TI Super degli anni 60, campeggia un quadrifoglio verde? A raccontarci la storia di questo simbolo è stato direttamente Louis-Carl Vignon, Head of Alfa Romeo EMEA, che avevamo incontrato per un'intervista video a Ginevra proprio per il debutto delle due versioni speciali: “Ugo Sivocci, era un pilota Alfa Romeo della vecchia guardia che si era guadagnato il soprannome l’eterno secondo. Proprio per questo motivo con la fortuna aveva un conto aperto. E un giorno decise di saldarlo. Immediatamente prima della Targa Florio del 1923, si fece dipingere sul cofano il simbolo di un Quadrifoglio Verde. a gara fu incredibile. Ascari era in testa con un grande vantaggio, ma la sua auto si bloccò a poche centinaia di metri dalla fine della corsa. I meccanici raggiunsero l’auto e riuscirono a farla ripartire. Nell’euforia del momento 'chiesero un passaggio' ad Ascari, che li portò fino al traguardo. Ma questo era contro il regolamento. Allora Ascari (ancora primo!!!) voltò la vettura, tornò al punto del guasto e ripartì di lì. Ma nel frattempo arrivò Sivocci, che lo superò di slancio e vinse. Fu un trionfo: tre Alfa Romeo nei primi quattro posti. Il poverò Sivocci pagò cara la sua sfida alla fortuna: pochì mesi dopo perse la vita durante le prove del Gran Premio di Monza. Quando uscì di strada, il quadrifoglio sul cofano non c’era. Per ricordarlo, i compagni di squadra adottarono il simbolo, ma in un triangolo invece che nel quadrato originario: in omaggio a Sivocci, perché, con la sua morte, un lato della figura era venuto a mancare. Così è nata la leggenda del Quadrifoglio Verde”.
UNA GIULIETTA QV CHE SA DI 4C – La novità tecnica più importante si trova sotto il cofano della Giulietta QV, dove il vecchio 1.750 Turbo Benzina con basamento in ghisa ha lasciato posto al nuovo, realizzato con basamento in alluminio. È la stessa unità a iniezione diretta e con doppio variatore di fase montata sulla 4C; eroga 240 CV a 5.750 giri, 340 Nm di coppia tra i 2.000 e i 4.000 giri ed è abbinata al cambio doppia frizione TCT a 6 rapporti con frizioni a secco, che porta in dote la stessa funzione Launch Control della berlinetta a motore centrale posteriore. Così la Giulietta QV guadagna in accelerazione e, grazie ad uno studio specifico del condotto di aspirazione (Intake Engine Sound), oggi ha un rombo ancora più coinvolgente. A spiegarci meglio questa tecnologia è stato Mauro Pierallini, responsabile dello sviluppo prodotto europeo FCA: “l’acustica di un motore ha due componenti fondamentali: il suono allo scarico e quello all’aspirazione. È facile creare un sound sportivo aprendo lo scarico, ma ci sono limiti omologativi da rispettare. Abbiamo lavorato quindi sull’aspirazione. I turbo generalmente non sono favoriti a causa del lungo giro d’aria attraverso il compressore. Ma il suono è parte del gioco. Parte della percezione del pilota. E come abbiamo “creato” questo suono? Abbiamo: esaltato le frequenze medie nel campo 200-450 Hz e il tipico rombo del propulsore Alfa Romeo; integrato il QV Intake Engine Sound nel sistema di aspirazione e riportato il suono in cabina, più vicino possibile all’orecchio del pilota. Il QV Intake Engine Sound è l’escamotage che ci consente di gestire l’acustica della Giulietta Quadrifoglio Verde come vogliamo. Il suono si enfatizza in fase di accelerazione e rimane stabile a velocità costante, senza creare vibrazioni o risonanze nell’abitacolo. Perché per il resto abbiamo puntato a ottenere la massima silenziosità possibile, come sempre. Se possiamo gustarci la voce Alfa Romeo in sottofondo, è perché abbiamo abbattuto il rumore da rotolamento e il rumore da battistrada alle frequenze elevate”.
PREZZI GIULIETTA E VERSIONE SPECIALE – La Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio Verde beneficia di tutte le migliorie del model year 2014 e si spinge anche oltre. Ci sono nuovi terminali di scarico, inediti cerchi in lega da 17 e 18 pollici, dietro cui spuntano i dischi Brembo da 320 mm. All'interno, invece, il volante, la strumentazione e i sedili in pelle e alcantara e la pedaliera sportiva in alluminio, sono specifici per questa versione, mentre la vernice Grigio Magnesio Opaco sarà riservata alla Launch Edition, una serie limitata e numerata di 999 esemplari (600 già venduti) con allestimenti ancora più esclusivi, tra cui lo spoiler e le calotte degli specchi in carbonio, e i cerchi in lega da 18” a 5 fori con trattamento antracite lucido. La Launch Edition verrà proposta a 38.750 Euro in Italia, mentre Giulietta Quadrifoglio Verde arriverà sul mercato italiano a partire da 34.250 Euro.
ALFA ROMEO MiTo QUADRIFOGLIO VERDE – A Balocco abbiamo guidato anche la nuova MiTo Quadrifoglio Verde, che mantiene il 1.4 MultiAir Turbo Benzina da 170 CV e 250 Nm a 2.500 giri, ma riceve anch'essa il nuovo cambio a doppia frizione TCT. Il Grigio Magnesio Opaco sarà disponibile anche per l'Alfa QV più piccola. All'interno spiccano il rivestimento in pelle nera con cuciture a contrasto per volante e freno a mano, la cuffia cambio con cuciture bianco verdi, la strumentazione con logo QV e la plancia con trattamento 'carbon look'. Della dotazione di serie fanno parte anche l'impianto frenante 'by Brembo', gli specchi retrovisori esterni riscaldati e regolabili elettricamente, il batticalcagno in alluminio, i sedili anteriori con regolazione lombare (quello del passeggero è anche regolabile in altezza), il terminale di scarico cromato, i cerchi in lega 17 pollici con finitura brunita e il sistema Uconnect con touchscreen a colori da 5 pollici. Prezzo: 23.500 Euro per il mercato Italiano.
SU STRADA ED IN PISTA – Le due nuove Alfa Quadrifoglio Verde, a livello telaistico, sono sostanzialmente simili alle sorelle di minore potenza, a parte piccole modifiche. Sulla Giulietta troviamo di serie l'assetto sportivo ribassato che le permette di essere un po' più rigida della versione normale e di ridurre rollio e beccheggio. Tuttavia, per evitare di rendere la vettura troppo rigida per l'uso quotidiano, in casa Alfa hanno preferito una taratura “morbida” delle sospensioni. Questo si traduce in un ottimo feeling di guida su strade extraurbane, anche sconnesse, ma tradisce un po' di sottosterzo e minore precisione dello sterzo in pista. Specialmente per via del McPherson (tradizionale) anteriore che fa molta fatica a scaricare sul circuito “Misto Alfa” i 340 Nm del 1.750. Motore estremamente elastico che regala grandi (e lunghe) accelerazioni accompagnate da un sound che avvolgente e coinvolgente. In questo contesto il TCT fa bene il suo lavoro e le cambiate, per via della configurazione Dynamic, sono velocissime in accelerazione ma meno dirette in frenata, infatti in alcune scalate “estreme” il software tradisce un minimo di delay nel cambiare frizione. Mentre su strada il sistema è ottimamente tarato e permette una guida molto confortevole, anche se in alcuni momenti sarebbe meglio avere l'acceleratore più pronto (specie sotto coppia). La MiTo invece, per via del passo corto e dell'Alfa Adaptive Suspension, in alcuni inserimenti risulta essere più precisa specialmente se si usano nel modo corretto gas e freno. I 170 cv del 1.4 MultiAir la spingono con agilità a tutte le andature, sia nel percorso extraurbano che in pista. Le pinze maggiorate Brembo, in dote alle due Quadrifoglio Verde, garantiscono frenate potenti e sicure in tutte le condizioni. Ma è bene ricordarsi che si tratta sempre di pinze freno stradali che, alla lunga, tradiscono un fisiologico fading. Ecco perchè su strada pubblica è sempre bene non esagerare e mantenere sempre ampi margini di sicurezza, anche con vetture sportive come queste. Per completezza riportiamo che i modelli in prova montavano gomme Pirelli P Zero Nero.