Opel Insignia 2.0 CDTI 140 CV: primo contatto

Opel Insignia 2.0 CDTI 140 CV: primo contatto

Abbiamo guidato la Opel Insignia nella sua versione restyling 2014

27 Settembre 2013 - 11:09

Il progresso non si può fermare, men che meno nel mondo dell'auto, un prodotto in continua evoluzione, che negli ultimi anni sta cambiando sotto vari aspetti. La lotta ai consumi e alle emissioni è diventato un tema primario per qualsiasi casa automobilistica, leggerezza, aerodinamica ed efficienza meccanica sono i tre modi migliori per condurla. Poi c'è il fronte dell'infotainment. La rapidissima e consistente diffusione degli smartphone ha cambiato diverse abitudini di milioni di persone, che ormai non possono rinunciare alla necessità di essere sempre connesse. Alcune case automobilistiche si sono mosse rapidamente, altre meno, ma la corsa all'integrazione dei dispositivi portatili con quelli delle vetture è in pieno svolgimento.

600.000 INSIGNIA – Opel ha presentato al recente Salone di Francoforte il restyling della Insignia, una delle vetture di segmento D più vendute in Europa. Lanciata nel 2008 e premiata nel 2009 come “auto dell'anno”, la berlina tedesca ha saputo ritagliarsi una buona fetta del mercato europeo. Dal lancio ha oggi ne sono state vendute 600.000 nel Vecchio Continente, di cui 40.000 in Italia. Da noi questo genere di auto non è più “cool” come qualche lustro fa; se le berline sono quasi sparite (30% contro il 70% delle familiari), anche le station wagon fanno fatica, sopravanzate dai SUV nelle preferenze degli italiani. Infatti, i mercati principali per la Insignia sono la Germania e il Regno Unito, che da sole valgono il 50% delle vendite totali.

L'IMPORTANZA DELLE FLOTTE – Non c'è da sorprendersi che le motorizzazioni preferite in fase di acquisto siano quelle diesel, tre Insignia su quattro sono alimentate a gasolio. Questa Opel è anche molto apprezzata come auto aziendale, visto che una su due viene venduta alle flotte, che possono contare su un'auto dall'ottimo rapporto qualità/prezzo ma senza rinunce sul piano della qualità e dello stile. La Insignia non vuole entrare in concorrenza diretta con i marchi premium, ma la quantità e il livello dei suoi contenuti, le permettono di confrontarsi con i brand più blasonati senza nessuna remora.

RECORD DI CONSUMI ED EMISSIONI – La novità più interessante si trova sotto il cofano. Si tratta di una nuova versione del 2.0 turbodiesel CDTi che vanta 140 CV di potenza e una coppia di 370 Nm, ma che, soprattutto, permette un consumo medio di 3,6 L/100 km con emissioni di CO2 di soli 99 g/km. La Insignia è la prima auto del segmento D a dichiarare livelli così bassi e il merito va diviso equamente tra il nuovo propulsore e gli interventi all'aerodinamica. Il coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx) è compreso tra lo 0,25 della berlina e lo 0,28 della Sports Tourer, ed è presente una griglia anteriore attiva che si chiude alle alte velocità quando l'ingresso di poca aria è sufficiente a garantire il raffreddamento del motore.

AL VOLANTE – Ci sediamo al volante e troviamo facilmente la posizione di guida ideale, grazie alle ampie regolazioni dello sterzo e del sedile elettrico rivestito in pelle Nappa. È un equipaggiamento opzionale di quelli che vale la pena acquistare, visto che contribuisce realmente ad alzare il livello di confort a bordo. L'avviamento avviene tramite una tradizionale chiave e il quattro cilindri turbodiesel si risveglia senza fare troppo clamore, si capisce subito che l'insonorizzazione è curata. Ne avremo conferma anche percorrendo le autobahn tedesche a velocità ben superiori di quelle concesse in Italia. In questi frangenti si apprezzano molto la silenziosità dell'auto e la compostezza dell'assetto, ma ancora di più il radar che misura la distanza dal veicolo che precede, aiutando il conducente a mantenere il massimo livello di sicurezza. Questo dispositivo fa parte di un ampio pacchetto di sistemi di assistenza alla guida, tra cui spiccano l'avviso di superamento di corsia involontario e gli specchietti con avviso della presenza di altri veicoli nell'angolo morto.

ASSETTO REGOLABILE – Nella marcia autostradale la Insignia da il meglio di sé, grazie anche al cambio a 6 marce dai rapporti davvero lunghi, che permettono al motore di girare basso sfruttando la coppia e ottenendo consumi record. Al contrario di tanti “incrociatori” da viaggio, questa Opel non disdegna affatto le strade più guidate, ha un assetto molto sano, che non riserva sorprese. Tra le curve si possono anche sfruttare alcune regolazioni (feeling dello sterzo, risposta del motore e regolazione delle sospensioni) utilizzando i tasti sport e touring presenti sulla plancia, uno degli elementi dell'auto che ha subito più modifiche rispetto alla serie precedente.

INTELLILINK – La vecchia Insignia aveva un discreto affollamento di tasti e manopole nella console centrale, risultando a volte complicata da utilizzare. La nuova interfaccia Intellilink, invece, è molto più intuitiva, pur con più funzioni a disposizione e la disponibilità di diverse app con connessione internet. Si può scegliere se toccare lo schermo capacitivo da 8 pollici, se comandare una manopola o, addirittura, se sfiorare il mouse posto sul tunnel centrale. Il risultato è ottimo, con un netto calo delle distrazioni alla guida. In conclusione, la Insignia è un prodotto maturo e privo di particolari difetti. Con il restyling è arrivato anche un nuovo design, più affilato e attuale, mentre il listino prezzi non è cambiato. Opel è riuscita a migliorare il prodotto senza alzare il costo per il cliente finale, che può già ordinare la nuova Insignia nei concessionari.   

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