Smart fortwo: primo contatto

Smart fortwo: primo contatto

Abbiamo provato la nuova due posti tedesca, nella versione con il 3 cilindri 900 Turbo. Ecco come va la Smart Fortwo

13 Novembre 2014 - 05:11

La Smart, anche in questa nuova generazione, è sempre uguale a se è stessa, con le sue caratteristiche che l'hanno resa celebre e molto popolare nelle metropoli più grandi, in particolar modo a Roma dove dal 1998 a oggi ne sono state vendute ben 110.000. Due metri e settanta, quindi come soglia da non superare, a qualunque costo per mantenere quella facilità di parcheggio unica, mentre la larghezza è aumentata di dieci centimetri, per aggiungere confort e sicurezza. È questo che fa della Smart fortwo un'auto diversa da tutte le altre e che, allo stesso tempo, ne giustifica la spesa, che non è affatto commisurata alla sua lunghezza. Anche la terza generazione di Smart, quindi, rimane uguale a sé stessa, con il motore e la trazione posteriori, ma aggiunge una nuova versione forfour e, soprattutto, una grande sinergia industriale, visto che nasce da un progetto condiviso con Renault, che ha costruito su questa piattaforma la nuova Twingo

DUE O QUATTRO POSTI – Tornando a parlare di misure scopiamo che la Smart fortwo, con i suoi 2,69 metri, continua a fare segmento a sé, mentre la forfour, che sale a 3,49, si inserisce in pieno nella lotta serrata del segmento A. Di quest'ultima impressiona il passo di 2,49 metri, che configurare una ottima abitabilità interna, mentre della due posti spicca il diametro di sterzata di soli 6,95 metri. L'altezza e la larghezza sono le stesse per entrambe le carrozzerie, con rispettivamente 1,55 e 1,66 metri. Anche lo stile è molto simile tra le due, sebbene nella quattro posti si notino facilmente le ascendenze della Renault Twingo, soprattutto nella parte posteriore. I volumi minimi dei bagagliai sono, infine, 260 litri per la fortwo e 185 per la forfour

SOSPENSIONI E SICUREZZA – Il comportamento su strada delle nuove Smart è stato concepito come lievemente sottosterzante. Sono rimaste dimensioni differenziate degli pneumatici con gli anteriori più stretti. L'ESP è di serie, così come il sistema di ausilio alla partenza in salita ed il Brake Assist. All'avantreno ci sono nuove sospensioni McPherson con escursione aumentata, mentre al posteriore c'è un ponte De Dion con ammortizzatori bitubo e molle elicoidali convesse in posizione separata. La scocca e la cellula di sicurezza tridion sono state sviluppate per adeguarle ai più stringenti requisiti dei crash test e per estenderle alla nuova forfour. È cresciuta la percentuale di acciai ultraresistenti sottoposti a trattamento termico e acciai multifase ad altissima resistenza, utilizzati anche nella parete laterale nella sottostruttura. Di serie, infine, ci sono gli airbag frontali, laterali per testa e torace e anche per le ginocchia, così come il sistema di assistenza per il vento laterale che si attiva dopo gli 80 km/h e ne mitiga gli effetti, intervenendo sulle singole ruote.

MOTORI TUTTI TRE CILINDRI – Al lancio sul mercato saranno disponibili due motori a tre cilindri, un aspirato e un turbo. Il primo eroga 71 CV e 91 Nm a 2.850 giri, con una cilindrata di 999 cc, mentre il secondo sale a 90 CV e 135 Nm a 2.500 giri, ricavati da una cilindrata di 898 cc. Tutti sono stati realizzati completamente in alluminio, hanno il rapporto alesaggio corsa quadro e il dispositivo Start/Stop di serie. Pochi mesi dopo il debutto arriverà anche una versione base del 3 cilindri aspirato da soli 60 CV, mentre saranno disponibili sin dall'inizio due trasmissioni, una manuale a 5 marce – grandissima novità per Smart – e una automatica doppia frizione twindinamic. Noi, in questa breve presa di contatto, abbiamo potuto provare la versione da 90 CV con il cambio manuale a 5 marce, che è già disponibile sul mercato con un prezzo che parte da 12.500 euro, mentre per la Forfour vanno aggiunti altri 650 euro.

SU STRADA – La curiosità di toccare con mano la nuova Smart è tanta, soprattutto per capire fin dove si è spinta la sinergia con Renault. Così, appena saliti sulla ForTwo iniziamo a osservare l'abitacolo, mettendo le mani qua e la. La componentistica francese è evidente in molti particolari, dagli interruttori sulle porte, sulla plancia e sul tunnel centrale, alla leva del cambio, dalla chiave di avviamento alla pedaliera. Anche componenti come i sedili e il sistema di infotainment sono totalmente in comune con la Renault Twingo. Questo non vuol dire che l'auto abbia meno qualità della precedente, ma solamente che i costi di sviluppo e produzione sono stati condivisi con un'altra casa automobilistica, un modo di lavorare che peraltro riguarda sempre più tutta l'industria dell'auto. Semmai sono altre le cose che lasciano perplessi, come la mancanza, anche su un allestimento come l'Edition 1, della regolazione in altezza del sedile e soprattutto del volante, che è fisso. Su un'auto che costa 15.130 euro e che ha il volante in pelle, non si capisce perché quest'ultimo non debba anche essere regolabile. Ad ogni modo, la posizione di guida, anche senza regolazione, è accettabile. Per il resto la Smart Fortwo non è cambiata, sguscia sempre nel traffico come nessun'altra e con il cambio manuale è molto più gestibile; si evita anche quel dondolante effetto elastico della serie precedente. Quello che stupisce in positivo, invece, è il raggio di sterzata veramente ridotto che permette quasi di far girare l'auto su sé stessa e di scappare dagli ingorghi in men che non si dica. Insomma, passano gli anni ma la Smart resta quella di sempre.

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