Abbiamo provato la nuova piccola citycar giapponese. Ecco come va la Suzuki Celerio 1.0
Di auto piccole in Italia ce n'è sempre bisogno. Sono i numeri a dirlo per primi, con il 19% del mercato italiano che è appannaggio delle segmento A. Nessun altro paese europeo vanta una tale quota di mercato delle citycar e le spiegazioni principali probabilmente si riducono a due. Da un lato la crisi che porta gli italiani a spendere sempre meno per l'auto, dall'altro la necessità di avere vetture piccole che possano districarsi nelle metropoli intasati e nei piccoli centri storici densi di viuzze. Suzuki, con la nuova Celerio, ha cercato di lavorare al meglio su queste due motivazioni d'acquisto, creando un'auto piccola ma spaziosa e funzionale, che costasse poco ma senza rinunciare alle qualità fondamentali.
PICCOLA FUORI MA GRANDE DENTRO – La Celerio è lunga 3,60 metri, ma vanta un bagagliaio da 254 litri e ha cinque posti di serie sin dalla versione base. Il rapporto tra le dimensioni esterne e lo spazio interno è particolarmente favorevole, perché si sta comodi sia davanti che dietro, anche con corporature più abbondanti (o con maggiore altezza) della media e l'accessibilità è molto agevolata dalle porte che si aprono con un angolo di 83°. Anche la capienza del baule è rimarchevole, addirittura secondo Suzuki la migliore della categoria, dove anche i cinque posti di serie, che la Celerio offre, non sono così comuni. Insomma, la Suzuki Celerio non si lascia andare a troppe frivolezze, non segue la tendenza attuale che impazza nel segmento A, quella di voler essere premium e personalizzati a tutti i costi. La piccola giapponese non vuole stupire con colorazioni in doppia tinta, con adesivi psichedelici o con sistemi di infotainment ultra-connessi che portano i social network dentro l'auto.
PREZZI BASSI MA SOLO QUATTRO AIRBAG – La Celerio preferisce la sostanza, fatta di un prezzo di attacco molto allettante (8.990 euro), che però riguarda la versione base 'L', priva di alcuni equipaggiamenti considerati ormai obbligatori come il climatizzatore, i vetri elettrici e i sedili regolabili in altezza. Certo, sulla entry level ci sono già i dispositivi di sicurezza come l'ABS con Brake Assist, l'ESC e quattro airbag, ma Suzuki stessa si aspetta che quasi tutti sceglieranno la Easy, proposta a 10.490 euro ma in offerta da ieri (primo giorno di disponibilità sul mercato) a 8.990 euro fino al porte aperte del 24/25 gennaio. Questo allestimento, peraltro, comprende anche la radio mp3 con Bluetooth e presa USB. I più esigenti, invece, opteranno per la Style che aggiunge anche i cerchi in lega, i fendinebbia, i vetri posteriori elettrici, l'impianto audio premium, gli specchietti in tinta e gli airbag a tendina, che portano il totale a sei.
SOLO TRE STELLE NEI CRASH TEST – Proprio l'assenza degli airbag a tendina su tutte le versioni, insieme ad alcune mancanze come il limitatore di velocità, i segnalatori delle cinture non allacciate su tutti i posti (ci sono solo per gli anteriori), il sistema di frenata automatica ha portato la Celerio ad ottenere solo tre stelle nei crash test Euro NCAP. Anche gli airbag frontali a stadio singolo hanno le loro responsabilità, esponendo a qualche rischio il torace del guidatore e quello del passeggero. L'ente indipendente per la sicurezza, infatti, ha riscontrato che la struttura della piccola Suzuki è resistente e non presenta particolari criticità, anzi si è comportata molto bene nei test con il seggiolino per i bambini fino a 18 mesi; tuttavia, la mancanza degli airbag a tendina di serie non ha permesso di svolgere il test di urto laterale contro il palo, con un conseguente ammanco di punti nel punteggio finale.
SU STRADA – Questi risultati poco lusinghieri sono semplicemente la conseguenza diretta della scelta di tenere basso il prezzo di attacco e di proporre sul mercato un'auto che comunque costi poco, anche nelle versioni più ricche. In ogni caso, su strada la Celerio (qui l'intervista al DG Massimo Nalli) non sfigura affatto, anzi il suo comportamento è sano e sincero. Del resto il telaio è stato completamente riprogettato rispetto a quelli delle altre piccole Suzuki (qui la nostra prova della Splash) e ha portato anche ad un consistente alleggerimento, tanto che la massa complessiva dell'auto è di 880 kg. Una leggerezza che fa bene ai consumi (4,3 L/100 km) e alle emissioni (99 g/km di CO2), ma il merito è anche del Cx di 0,32 e del 'mille' tre cilindri benzina da 68 CV, un 'peperino' che muove la Suzuki con grande agilità e con una progressioni a tratti persino brillante.
GPL IN ARRIVO – Questo motore resterà l'unico disponibile fino ad aprile, quando arriverà anche la sua evoluzione, con alimentazione a doppia iniezione diretta-indiretta, distribuzione a fasatura variabile e rapporto di compressione aumentato di un punto. Con questa unità, chiamata 1.0 VVT (K10C per la nomenclatura interna Suzuki, mentre K10B è quello tradizionale), le emissioni scendono addirittura a 84 g/km e i consumi a 3,6 L/100 km. Nel corso del 2015 arriverà anche la versione bi-fuel a GPL, realizzata insieme a BRC e attualmente in corso di omologazione, mentre da aprile 2015 sarà disponibile anche il cambio robotizzato a 5 rapporti.